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Escursioni sulla neve in sicurezza con l’ARVA

Escursioni sulla neve in sicurezza con l’ARVA
14 Dicembre 2015

Prima di un’escursione sulla neve, valutare con attenzione i bollettini neve e valanghe, attingere ai consigli di esperti del posto (guide, gestori di rifugio, uomini del soccorso alpino, scialpinisti locali, addetti degli impianti di risalita). Ecco le cose da sapere per un approccio sicuro con la neve.

Le indicazioni riguardo al pericolo di valanghe sono puramente ipotetiche, poiché non esiste un pendio di per sé valangoso, piuttosto delle condizioni che lo possono rendere sicuro o al contrario molto pericoloso.

La variabilità delle condizioni di stabilità del manto nevoso rende pertanto impossibile un’indicazione a priori del rischio valanghe. Solo con un’attenta analisi dei bollettini delle valanghe, della situazione locale, dell’innevamento e della morfologia dei luoghi è possibile stimare quanto un dato itinerario sia o meno esposto a un rischio di valanghe.
Tutti gli itinerari, nessuno escluso, sono da considerarsi quindi esposti potenzialmente alla minaccia delle valanghe.

Da qualche decennio, un prezioso strumento permette di ritrovare rapidamente una persona travolta da una valanga. Per motivi difficili da capire, però, i soli a utilizzare regolarmente l’ARVA (Appareil de Recherche de Victimes en Avalanche in francese) o ARTVA (Apparecchio di Ricerca di Travolti in Valanga in italiano) sono gli scialpinisti, mentre gli alpinisti o gli escursionisti sugli sci da fondo o le ciaspole spesso ne ignorano l’esistenza.
L’ARVA (o ARTVA) è una ricetrasmittente di segnale (non vocale), che funziona sui 457 kHz. All’inizio della gita viene indossato dagli escursionisti in modalità di trasmissione, e viene sempre tenuto acceso. Dopo una valanga, se qualcuno è stato travolto, i compagni possono utilizzare lo stesso apparecchio, in modalità ricezione, per localizzare il trasmettitore e quindi la persona travolta. Le statistiche del Soccorso Alpino dimostrano che fare a meno dell’ARVA è un errore potenzialmente fatale, e che la grande maggioranza dei travolti da valanga che vengono recuperati vivi (la possibilità di sopravvivere diminuisce rapidamente dopo 15 minuti) viene estratta dai compagni di gita grazie all’ARVA.

È fondamentale esercitarsi in precedenza a effettuare un recupero, e controllare che l’apparecchio sia in perfetta efficienza. Oltre al trasmettitore è importante avere una sonda da valanga e una pala smontabile, per trovare rapidamente la vittima e riportarla alla luce al più presto. Nel Campo ARVA di Ovindoli in occasione dell’Ovindoli Mountan Festival, sabato 21 e domenica 22 gennaio dalle 13 alle-16, a poca distanza dalle piste, scialpinisti ed escursionisti possono esercitarsi, eventualmente con un istruttore, nella ricerca di travolti in valanga.

Per muoverti sulla neve in sicurezza, leggi attentamente le parti introduttive delle guide dedicate agli itinerari invernali.

Ricerca-di-un-sepolto-in-valanga