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Un itinerario da non perdere: dall’Arapietra al rifugio Franchetti e al Calderone

Un itinerario da non perdere: dall’Arapietra al rifugio Franchetti e al Calderone
24 Giugno 2016

Con questo itinerario tratto dalla guida I 50 sentieri più belli d’Abruzzo, Stefano Ardito descrive il sentiero che sale verso il rifugio Franchetti e il Calderone, tra i più spettacolari dell’Appennino.

I motivi della popolarità sono la presenza del rifugio Franchetti, il più alpino del massiccio, e lo straordinario colpo d’occhio dal sentiero che risale il Vallone delle Cornacchie verso la verticale parete Est del Corno Piccolo, molto frequentata dagli alpinisti.

Il rifugio, di proprietà della Sezione di Roma del CAI, è stato inaugurato nel 1960. Ricorda il barone Carlo Franchetti, appassionato speleologo e sciatore, e costruttore delle prime funivie di Cortina. Luca Mazzoleni, il gestore del Franchetti, accoglie escursionisti e alpinisti da inizio giugno a fine settembre.

Luca Mazzoleni gestore del Rifugio Franchetti

Oltre il rifugio, il sentiero che sale in direzione del Corno Grande prosegue verso la Sella dei Due Corni, si affaccia sulla Val Maone e sul Pizzo d’Intermèsoli, e raggiunge la conca del Calderone, che ospita il poco che resta del ghiacciaio più meridionale d’Europa.

All’inizio del Novecento la neve e il ghiaccio riempivano quasi completamente la conca, oggi lo spessore è calato fino a poche decine di metri. Nel tratto più ripido il ghiaccio in estate scompare. Anche se il cambiamento del clima ha modificato il paesaggio, le pareti della Vetta Orientale, della Vetta Centrale e del Torrione Cambi rendono il luogo di grande suggestione.

L’itinerario non presenta vere e proprie difficoltà, ma nell’ultimo tratto il sentiero si svolge su terreno scomodo e richiede di fare attenzione a dove si mettono i piedi.

All’inizio dell’estate, i ripidi nevai del Vallone delle Cornacchie rendono l’itinerario accessibile solo a chi è attrezzato con ramponi e piccozza, ed è in grado di utilizzarli correttamente. Il sentiero che sale al rifugio, in parte franato negli ultimi anni, è stato messo in sicurezza. Nei tratti esposti occorre tenere sotto controllo i bambini.

Scheda tecnica escursione al rifugio Franchetti e al Calderone

  • Quota: da 1980 a 2680
  • Dislivello: 700 metri
  • Tempo a/r: 3.45 ore
  • Difficoltà: E/EE
  • Segnaletica: bianco-rossa 103 e 3
  • Periodo consigliato: da metà giugno a settembre
  • Rifugio Franchetti: tel. 0861 959634

La-parete-Est-del-Corno-Piccolo-dal-rifugio-Franchetti

Accesso

Dai Prati di Tivo si sale in cabinovia all’Arapietra (1980 metri, N4705053-E382385). Se l’impianto è chiuso, bisogna calcolare 1 ora in più per arrivare fino all’Arapietra.

Itinerario

A piedi si segue il largo sentiero segnato che passa accanto alla Madonnina e poi sale verso il Corno Piccolo, lasciando a destra il Sentiero Ventricini che compie il periplo del Corno Piccolo. Un tratto a mezza costa porta ad affacciarsi sul Vallone delle Cornacchie. Lo si raggiunge scavalcando il Passo delle Scalette, elementare in condizioni estive ma delicato e pericoloso in presenza di neve.

Il sentiero (segnavia 103 e 3) tocca la base della parete Est del Corno Piccolo, poi passa tra i massi che occupano il fondo del vallone. Traversato un arco naturale, si raggiunge per una rampa attrezzata con una corda fissa e dei gradini l’ampio crinale che divide in due rami il Vallone. Alla base di una parete rocciosa il sentiero si sposta a destra, si alza a svolte sulle rocce (tratto un po’ esposto, attenzione!), continua su dei pendii erbosi più coricati, e torna verso destra tra i massi.

Alla fine si piega a sinistra, e si sale con delle svolte sassose al rifugio Franchetti (2433 metri, 1.15 ore, N4703935-E382137), belvedere verso la parete Est del Corno Piccolo. Alle spalle del rifugio si alza la parete Ovest dell’Anticima della Vetta Orientale del Corno Grande.

Si riparte per il sentiero che prosegue su dei lastroni rocciosi, e poi obliqua verso la Sella dei Due Corni. Dopo un ghiaione occupato fino a luglio da un ripido nevaio (attenzione!) si supera uno scomodo canalino e si raggiunge la Sella (2547 metri, 0.15 ore, N4703717-E381804).

Da qui si scoprono la Val Maone, il Pizzo d’Intermèsoli e le torri rocciose della Punta dei Due e del Campanile Livia, che formano le Fiamme di Pietra. Si riparte verso sinistra, su un largo crinale ghiaioso. Dove questo diventa roccioso il sentiero si sposta a sinistra, e traversa una scarpata di rocce e ghiaie fino a un bivio dove inizia il sentiero per il Passo del Cannone e il Corno Grande.

Si va a sinistra con qualche saliscendi e si raggiunge il crinale morenico che sbarra la conca del Calderone (2680 metri, 0.30 ore, N4703433-E382256), dominata dalle vette del Corno Grande. Una breve discesa porta alla base del ghiacciaio. In discesa occorrono 0.45 ore fino al rifugio e altrettante da questo all’Arapietra.

Le guide

Nelle guide I 50 sentieri più belli d’Abruzzo e Sentieri nel Parco Nazionale Gran Sasso-Laga trovi tantissimi itinerari completi di descrizione dettagliata, cartine e foto. Portale con te nello zaino!

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