Catinaccio e Latemar, meta prediletta degli escursionisti

In italiano si chiama Catinaccio, in tedesco Rosengarten. Qualunque nome si utilizzi, il massiccio che separa le valli di Fassa e di Tires è uno dei più spettacolari delle Dolomiti.
In estate, le lunghe file di escursionisti che salgono da Gardeccia al Passo Principe e alla Gola delle Torri, come le cordate sulle Torri del Vajolet, danno l’immagine di una montagna affollata. Il Catinaccio, le Torri del Vajolet, la Roda di Vaèl, il Catinaccio d’Antermòia (la vetta più alta con i suoi 3002 metri) sono famosi nel mondo. Sono altrettanto conosciuti i rifugi Roda di Vaèl, il Vajolet, il Preuss e il Re Alberto.
Una volta visitate le valli più famose, però, si può puntare verso i luoghi che offrono solitudine e silenzio. È il caso del rifugio d’Antermòia, accanto all’omonimo lago, dell’Alpe di Tires e del rifugio Bergamo che si affaccia sui selvaggi valloni del versante occidentale del massiccio. Gli itinerari del Catinaccio sono molto diversi tra loro. Gli impianti di risalita del rifugio Paolina, del rifugio Fronza e del Ciampedìe, insieme ai bus navetta per Gardeccia, fanno sì che molti punti di appoggio si raggiungano con comode passeggiate. Altri rifugi, dal Passo Principe all’Antermòia, richiedono camminate più lunghe.
La Gola delle Torri, che conduce ai rifugi Re Alberto e Passo Santner, può creare dei problemi agli inesperti.
Chi ama gli itinerari attrezzati può scegliere tra i facili percorsi che conducono sulla Roda di Vaèl e a Passo Santner, le lunghe ferrate del Catinaccio d’Antermòia e quelle, a tratti acrobatiche, del Masaré e del Molignòn.
Al tramonto il Passo Santner è tra i luoghi più emozionanti dei Monti Pallidi, al mattino il Ciampedìe e Gardeccia offrono degli spettacoli straordinari.
Si affianca da sud al Catinaccio il Latemar, che fa da sfondo al celebre Lago di Carezza ma resta una mèta misteriosa per molti escursionisti. La roccia friabile, l’impressionante altopiano dei Lastei di Valsorda, le valli solitarie e selvagge lo rendono un luogo speciale. Il rifugio Torre di Pisa, l’unico del gruppo, è un ottimo belvedere.

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