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Distacco di pietre: qualche consiglio per evitare di farsi male

03
Giu
Il distacco di pietre è in genere provocato da pochissimi fattori, che talvolta possono interagire fra loro: surriscaldamento, ruscellamento superficiale dell’acqua e vento sono i più comuni
- Il momento di maggior pericolo si ha quando le pareti rocciose ricevono la prima insolazione della giornata. Le rocce si scaldano infatti molto rapidamente. Le pietre trattenute dall’acqua ghiacciata possono facilmente precipitare, soprattutto se in presenza di forte vento.
- Un sasso in caduta rimbalza a lungo, tanto da permettere all’escursionista di riconoscere il caratteristico suono prodotto. Se il suono è ancora lontano, restate fermi, mantenendo gli occhi puntati in direzione del luogo da cui proviene il suono e saltando solo quando siete certi che il sasso sta effettivamente rotolando verso di voi. In questo modo eviterete di muovervi inutilmente verso un sasso la cui traiettoria è in realtà distante da voi.
- Se il suono del sasso vi appare molto vicino, non guardate in alto per nessuna ragione: è assai probabile che non avrete il tempo di leggerne la traiettoria. Assumete dunque una posizione il più possibile filante e riparata, facendovi scudo con lo zaino.
- Il ruscellamento superficiale di acque su pareti inclinate può innescare la caduta di piccoli sassi, che tuttavia possono a loro volta smuovere a catena pietre anche molto più grandi. Se attraversate gole sovrastate da grandi colatoi, prati scoscesi o circhi glaciali, soprattutto in giornate di pioggia, prestate la massima attenzione.
- Se per pura fatalità avete provocato la caduta di un sasso, urlate prontramente “sasso!” per avvisare chi eventualmente, sotto di voi, dovessi trovarsi sulla traiettoria della pietra.