Uno degli itinerari più affascinanti di Roma: la Caffarella e l’Appia Antica
La luce primaverile è perfetta per questo itinerario tratto dalla guida di Stefano Ardito I 50 sentieri più belli del Lazio.
“Oggi ho visitato la Ninfa Egeria, poi il circo di Caracalla e i resti dei sepolcri lungo la Via Appia e la tomba di Metella. Quegli uomini lavoravano per l’eternità, e avevano calcolato tutto meno la ferocia devastatrice di coloro che sono venuti dopo, e innanzi ai quali tutto doveva cedere”. Così, nel suo Viaggio in Italia del 1786, Goethe descriveva la sua escursione lungo l’Appia Antica.
Anche oggi, la Regina viarum è circondata da monumenti straordinari. Nei pressi transitano sei degli undici acquedotti di Roma imperiale. Intorno all’Appia c’è ancora a tratti la Campagna Romana.
Inaugurata nel 312 a.C., l’Appia collegava Roma con Benevento e i porti pugliesi, e ha visto sorgere per secoli le ville e i monumenti funerari delle famiglie più ricche dell’Urbe.
Trent’anni fa la strada era aperta al traffico, l’edilizia abusiva prosperava, e solo gli articoli di Antonio Cederna sul «Corriere della Sera» e l’associazione Italia Nostra si opponevano allo sfascio.
La svolta è arrivata con il Giubileo del 2000. Il recupero della Caffarella, il restauro della strada romana, l’apertura al pubblico della Villa dei Quintili, il tunnel del Raccordo Anulare hanno cambiato le cose. Oggi l’Appia Antica è uno spazio importante per romani e turisti, da usare però con attenzione. Solo la chiusura domenicale alle auto permette di andare a piedi da Porta San Sebastiano a Cecilia Metella.
A primavera, quando il traffico diretto ai ristoranti è intenso, il disturbo a chi va a piedi o in bici è notevole. Nei giorni feriali conviene partire a piedi dal basolato di Capo di Bove. Prima, però, è bene verificare se l’accesso alla Villa dei Quintili è possibile anche dall’Appia Antica, e non solo dalla strada moderna.
- Dislivello 120 m
- Tempo complessivo 3.30/4 ore
- Difficoltà T
- Segnaletica nessuna
- Periodo consigliato tutto l’anno
Itinerario
La sede del Parco Regionale dell’Appia Antica (14 metri, N4638187-E292732) si raggiunge dal centro per le vie Appia Nuova, Appia Pignatelli e Ardeatina, con i bus 218, 660 e 765 o con l’Archeobus da Piazza San Marco. Nei giorni festivi si può arrivare a piedi dalle Terme di Caracalla per Via di Porta San Sebastiano.
A piedi si raggiunge il bivio tra l’Ardeatina e l’Appia Antica, di fronte all’ingresso delle Catacombe di San Callisto e alla chiesa del “Domine Quo Vadis?”. Si va a sinistra sull’Appia Antica e, subito dopo, ancora a sinistra per Via della Caffarella. Alla fine dell’asfalto si passa davanti al Tempio del Dio Redicolo, si oltrepassa un cancello e ci si affaccia sulla valle della Caffarella, chiusa dal quartiere Appio Latino.
Dopo una discesa ci si tiene a sinistra a un bivio, si supera un ponte sull’Almone e si raggiunge il Casale della Vacchereccia (21 metri, N4637603-E294252, 0.30 ore), che conserva la merlatura medievale e ospita pecore e pastori. Tornati al bivio si svolta a sinistra, e si segue la strada, affiancata da un ruscello, che porta al Tempio della Ninfa Egeria.
Si continua in piano, ci si tiene a destra a un bivio, e si sale verso un colle (45 metri), dove sono alcuni lecci dell’antico Bosco Sacro. Di fronte è la chiesa di Sant’Urbano. Per limitare il tratto sull’asfalto conviene uscire al cancello più a sinistra, che si raggiunge passando accanto a un rudere. Sbucati su Via Appia Pignatelli, la si percorre verso sinistra fino a un quadrivio con semaforo, dove si devia a destra per Via di Cecilia Metella, che riporta all’Appia Antica presso la celebre Tomba (54 metri, N4636321-E294184, 0.45 ore) e la chiesa di San Nicola.
Si riparte sulla strada antica, sul dosso di Capo di Bove, dove lo sguardo spazia verso i Castelli e si ammira un bel tratto di basolato romano. Costeggiata una zona militare si passa accanto alla Tomba di Seneca, alla cosiddetta Tomba di Sant’Urbano, al sepolcro dei Licini, a quello di Ilario Fusco con cinque busti in rilievo e a quello dei Rabirii con tre figure di defunti. Poco oltre è l’incrocio con Via Erode Attico e Via di Tor Carbone (76 metri, N4634316-E295764, 0.45 ore), dove si può deviare a sinistra verso l’Appia Nuova.
Si continua su un tratto lastricato, in ambiente più solitario, fino alla Villa dei Quintili, la “Roma vecchia” dei viaggiatori del passato, accessibile saltuariamente dall’Appia Antica (l’ingresso principale è sull’Appia Nuova). Qualche minuto più avanti è’imponente Casal Rotondo (91 metri, N4632790-E296971, 0.45 ore), il mausoleo più grande della zona, che deve il nome alla presenza di un piccolo casale sulla sommità.
Si può tornare indietro per la stessa via (0.45 ore fino alla Tomba di Cecilia Metella), o piegare a sinistra per Via di Casal Rotondo, raggiungere la Via Appia Nuova (0.15 ore) e dirigersi verso il centro in bus.
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