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Appia Day. Domenica 8 maggio 2016 alla scoperta dell’Appia Antica

Appia Day. Domenica 8 maggio 2016 alla scoperta dell’Appia Antica
3 Maggio 2016

L”Appia Day‘ di domenica 8 maggio è un’opportunità unica per i romani e per i turisti: una grande festa per celebrare il fascino e l’incanto dell’Appia Antica finalmente ciclopedonalizzata e, nello stesso tempo, l’occasione migliore per riappropriarsi orgogliosamente del passato guardando al futuro della Capitale e del Paese. L’Appia Day ha il patrocinio del Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture, del Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo, della Regione Lazio e del Parco Regionale dell’Appia Antica. E per l’occasione la Soprintendenza speciale per i beni archeologici di Roma ha eccezionalmente concesso la gratuità dei monumenti: il Mausoleo di Cecilia Metella, il Forte Appia e le Ville Imperiali di San Sebastiano, il Sepolcro di Priscilla e quello degli Scipioni, e poi il Museo delle Mura, la chiesa Domine Quo Vadis si potranno scoprire o riscoprire, muovendosi a piedi o in bicicletta lungo la Regina Viarum.

Anche FederTrek aderisce all’Appia Day, con diverse iniziative. La prima proposta partirà con la visita del Parco degli Acquedotti per poi raggiungere la spettacolare Villa dei Quintili da cui si raggiungerà Santa Maria Nova per “camminare” sulla Regina Viarum. Saranno visitati luoghi unici come Capo di Bove, Cecilia Metella e il Circo di Massenzio, nella stupenda cornice ambientale della Valle della Caffarella.

La strada romantica per eccellenza, ombreggiata da pini e cipressi altissimi, fiancheggiata da sepolcri di ogni tipo, l’Appia Antica, insomma, nacque come prima grande arteria politico-militare, strumento del nascente imperialismo romano. Fu tracciata dal censore Appio Claudio duemilatrecento anni fa, nel 312 a.C., per consentire all’esercito romano di raggiungere Capua, capitale dei sanniti, da poco (ma ancora  provvisoriamente) sconfitti. Più volte gli eserciti romani percorsero la grande via per ampliare il dominio di Roma nell’Italia meridionale; quando poi gli appetiti di Roma si volsero verso la Grecia, la strada fu prolungata fino a raggiungere il porto di Brindisi (circa 191 a.C.), principale punto di collegamento fra le due grandi penisole del Mediterraneo centrale.
In età romana la strada partiva da una zona pienamente urbana, presso il Circo Massimo, e precisamente da porta Capena, aperta nelle mura serviane di età monarchico-repubblicana; il percorso extraurbano oggi parte da porta San Sebastiano, aperta nelle mura aureliane. Dopo l’antichissima cinta difensiva serviana, Roma trionfante non ebbe più bisogno di mura; la Regina viarum si inoltrava verso i colli Albani liberamente, senza che nessun ostacolo venisse a segnare una cesura fra la città e il suo suburbio. Roma, singolarmente simile in questo a una metropoli moderna, si allargava nel suo hinterland senza soluzione di continuità, cosicché era ben difficile poter tracciare limiti fra città e campagna.
Chi volesse addentrarsi alla scoperta di questo luogo unico, può cominciare magari da questo itinerario nel parco della Caffarella che ci viene raccontato da Stefano Ardito.

L'Appia Antica, sullo sfondo la Villa dei Quintili