Una guida racconta..
Guide e carte escursionistiche: primi amori, nuovi riti
«Che ci faccio qui?
Compressa, soffocata in uno scatolone fra libri di cucina, gialli, romanzi rosa e persino settimane enigmistiche! Non è il mio posto: io sono una guida, dovrei essere in salotto sullo scaffale della libreria dedicato ai libri di montagna. Oppure nello zaino, pronta ad essere usata sul campo.
Ci fossero ancora loro, i lettori di una volta, questo non accadrebbe. Mi acquistarono quasi quaranta anni fa in una libreria specializzata per portarmi poi in escursione con loro un’infinità di volte sin quasi a consumarmi. Sia chiaro, io non me la sono mai presa per questo: meglio essere usata sino a consunzione che ignorata. Come invece ha fatto il figlio di Leonardo, il mio amato lettore, che ha ereditato appartamento e mobilio. Lui e la sua compagna mi avranno preso in mano sì e no un paio di volte. E poi mi hanno chiuso dentro questo scatolone. Non voglio nemmeno pensare alla fine che mi aspetta.
Eppure anche loro sono appassionati di montagna, anche loro spesso vanno a fare qualche escursione. Ma mai che prima di partire consultino qualche guida d’autore, mai! Non dico che debbano consultare sempre me, perché non sono più aggiornata né posso pretendere che vadano sempre nei posti che descrivo io, ma almeno qualche mia simile. Macché, nulla che pesi o che posi. Solo dati eterei, digitali.
E sempre quel maledetto smartphone incollato al naso, sia a casa che in escursione. Nemmeno una mappa topografica si portano più via, ormai. Si affidano alla rete, in tutto e per tutto. Sempre. Ma io mi chiedo: e se perdono quell’aggeggio mentre camminano? E se si scarica la batteria o manca il segnale? A cosa o a chi si affidano, a San Giuseppe Moscati patrono del 118?
Noi guide e carte venivamo sfogliate, lette, rilette, segnate, a volte pure sottolineate o scarabocchiate da Leonardo ma ci sentivamo sempre e comunque amate. E che gioia quando, alla fine della lettura, dopo aver passato dolcemente una mano sulla copertina, mi riponeva soddisfatto sul comodino. Poi, una volta spenta la luce, io mi sentivo orgogliosa di avergli dato suggerimenti preziosi.
Perché noi siamo PREZIOSE.
Senza di noi e senza le nostre cugine, le carte topografiche, sono ben pochi quelli che riescono a programmare e poi a realizzare un’escursione o una scalata in posti sconosciuti. E, non a caso, stanno aumentando gli interventi del Soccorso Alpino.
Ma oggi, troppo spesso, le escursioni o le scalate le suggeriscono gli o le influencer che pullulano nella rete con i loro video gioiosi tutto suoni, parole e musichette. Video dove è tutto bello, tutto facile, tutto a portata di mano. Oppure trovi descritte escursioni e scalate nei blog che sono come libri aperti consultabili gratuitamente da chiunque ma che, a volte, contengono descrizioni spesso non aggiornate, sommarie se non addirittura fuorvianti. Ovvio che gratis, ma a che condizioni?!
Se non fossi chiusa dentro questo scatolone vorrei gridare che la qualità non ha prezzo! Così come non ha prezzo sapere che dietro ai testi contenuti nelle nostre pagine vi sono autori che hanno macinato chilometri e chilometri di rocce e sentieri. A volte per una vita intera. Perché, a differenza della rete, che tutto ingloba e tutto pubblica senza fare distinzioni di merito, una casa editrice valuta bene a chi affidare un lavoro e raramente viene commissionato al primo che capita.
E quanto lavoro poi in redazione: controlli incrociati, verifiche, ricerche e… cazziatoni agli autori che non si sono dimostrati all’altezza delle aspettative. Perché non si può far pagare ai Lettori un lavoro se non se ne garantisce la qualità.
Ecco ciò che manca alla rete: il controllo, la verifica e la credibilità. A fronte di un accesso gratuito, che lusinga e rende acritici.
Ma i tempi sono quello che sono e io sono pronta ad affrontare la mia sorte. A testa alta, però. Fiera di chi mi ha scritto e fiera di essere stata per tanti anni inseparabile compagna di escursioni per chi mi acquistò, tanto tempo fa, in una libreria specializzata.
A volte succede che..
Che succede? Sento che qualcuno ha preso in mano lo scatolone e lo sta sollevando. È giunta la mia ora: destinazione cassonetto per la raccolta della carta. E poi, chissà!
Oh, ma… vedo la luce. E queste mani che mi afferrano e mi rigirano di chi sono? Ah sì, le riconosco: sono le mani di Chiara, la nipote di Leonardo. Ma che vorrà fare adesso di me?
“Ehi pa’, ma questo non è quel libro di escursioni che il nonno teneva sempre sul comodino? Chi l’ha messo nello scatolone dei libri e delle riviste da buttar via?”
“Io.”
“Se lo sapesse il nonno che volevi buttarla via… Non è forse stato lui che ha insegnato a te – che poi hai insegnato a me – ad amare la natura, la montagna e le escursioni? Niente storie: questa guida la prendo io assieme alle altre. Anzi, sai che ti dico? Siccome con gli amici avevamo pensato per questo fine settimana di organizzare un’escursione, la userò per ispirarmi. E magari lascerò pure lo smartphone a casa. Girare solo con carta topografica e guida sarà una bella sfida.”
“D’accordo, però accetta almeno un consiglio. Anzi due.”
“Quali?”
“Oltre a guida e carta porta pure lo smartphone: come dicevano i Romani “melius abundare quam deficere”. Ora che ci rifletto meglio le due cose sono complementari, l’una non dovrebbe escludere l’altra!”
“D’accordo, questo è il primo. Approvato. E il secondo?”
“Il secondo è un corollario del primo. Se vuoi muoverti basandoti sul cartaceo e non sul digitale, allora è meglio acquistare l’edizione aggiornata della guida del nonno. Vediamo se la casa editrice, da allora, abbia pubblicato delle nuove edizioni. Meglio basarsi su informazioni recenti.”
“Dai papà, ti va di andare in libreria insieme a cercarla?
“Per fortuna la libreria specializzata dove andava il nonno è ancora aperta. A quel libraio dovrebbero dare una decorazione al merito.”
“E come si chiama?”
“Libreria Gulliver, è proprio in centro. Andiamo domani: sarà una sorpresa per Luigi, il libraio, sapere che sei la nipote di nonno Leonardo. Erano molto amici”.
“Grazie pa’, non vedo l’ora, in effetti sarà bello rientrare in libreria!”
Il fine settimana dopo
Non mi sembra vero di respirare ancora l’aria frizzante di montagna. E io che pensavo fosse giunta la mia ora! Questa nipotina di Leonardo mi sta proprio simpatica: grazie a lei sto vivendo una seconda giovinezza. E anche i suoi amici non sono male: mi trattano con rispetto, quasi fossi una rarità. Che onore! Ma, tutto sommato, un po’ me lo merito. Così come, di certo, non meritavo di finire al macero o in discarica!
Sono una GUIDA, io. Perbacco!»
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