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Scialpinismo in Majella sui Monti Mileto e Le Mucchia: la Costa del Sole

13
Mar
Luca Mazzoleni ci descrive uno degli itinerari di scialpinismo in Majella tra i più panoramici nella guida Scialpinismo in Appennino Centrale.
La vista dell’imponente dorsale della Maiella accompagna lungo tutto il percorso della gita: i Monti Mileto e Le Mucchia godono del miglior colpo d’occhio su tutte le grandi Rave del versante ovest della Maiella, che ripidissime scendono dal Monte Amaro e dal Monte Pescofalcone. Piacevole e poco faticosa la salita, sebbene non sia proprio breve; divertente e stuzzicante la discesa per la Costa del Sole.
Località di partenza: Guado San Leonardo 1282 m
Località di arrivo: bivio di Roccacaramanico SS. n°487, 990 m
Dislivello: 935 m in salita; 1230 m in discesa
Tempo di salita: ore 3.30
Difficoltà: Medio Sciatore
Esposizione: est
Cartografia: Montagne del Morrone, CAI Sulmona
Accesso
Da Caramanico o Sulmona si segue la SS. n°487 fino a Guado San Leonardo dove si posteggia nel piazzale dell’albergo Celidonio. Il punto di arrivo della discesa è sulla stessa statale, nei pressi del bivio per Roccacaramanico a circa sei chilometri dal Guado.
Salita
Dal piazzale dell’albergo Celidonio ci si dirige verso lo ski-lift di sinistra (sud), entrando nel bosco e imboccando una strada forestale (chiari segni bianchi e rossi), che sale con ampi tornanti in una bella faggeta. Si continua lungo il viottolo fino a uscire su pendio aperto ora più ripido (attenzione alla stabilità del manto), che decisi si risale fin a guadagnare il largo crestone che si affaccia su Pacentro. Per il crinale si prosegue prima sull’Anticima 1903 m e poi sul Monte Mileto 1920 m (ore 2.00, piccoli ometti poco visibili con neve alta). È anche possibile evitare la cima del Mileto per abbreviare il percorso, tagliando il pendio fuori della faggeta con una lunga diagonale a mezza costa verso nord. Dal Mileto si continua verso nord lungo il largo crinale, abbassandosi quindi in una conca che prosegue in una valletta. Adesso la cresta si allarga in un susseguirsi di piccole conche e pianori. Si lascia alla sinistra un primo piccolo rifugio e si passa accanto a un secondo rifugio più grande (Casa Capoposto 1755 m).
Si prosegue sempre a nord nella valletta e quando questa termina si scende in un marcato valloncello alle pendici del versante meridionale del Monte le Mucchia. La via più rapida per la cima è quella che risale il pendio direttamente, guadagnando la cresta che si segue fino in vetta al Monte Le Mucchia 1986 m (ore 3.30). Si può anche proseguire nel valloncello, aggirando il versante sud e raggiungendo la cima per i pendii più dolci che la compongono sul lato occidentale.
Discesa
Dalla cima percorrere a ritroso la cresta fatta a salire; quindi lasciare a destra la traccia di salita e proseguire sul crinale, sciando prima sul lato sinistro, poi su quello destro, costeggiando la parte alta del Fosso Senza Nome. A quota 1550 circa s’incontrano i primi radi alberi, qui si scende a sinistra del filo della crestina per radure e tratti di bosco. Quando si ha a sinistra un gruppo di verdi pini si piega a destra per evitare un tratto di roccette, scendendo nella parte bassa del Vallone, dove la neve si mantiene più a lungo (tracce di sentiero visibili se non c’è neve). Ora per aperti pascoli ci si dirige a vista al bivio per Roccacaramanico della SS. n°487.
La guida
L’itinerario proposto è tratto dalla guida Scialpinismo in Appennino Centrale di Luca Mazzoleni.