Parco Nazionale d’Abruzzo: alpinismo invernale, sci e ciaspole a volontà!

D’inverno le montagne del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise conservano tutto il loro fascino. Le faggete imbiancate, le creste che si trasformano in merletti di neve, le rocce incrostate di ghiaccio compongono un paesaggio straordinario. Il freddo, le giornate brevi, il pericolo di slavine o di scivoloni su pendii di neve dura o ghiaccio rendono necessari una preparazione, un abbigliamento e un’esperienza adeguati. Non ci vogliono particolari nozioni di alta montagna per esplorare boschi e altopiani innevati con le sempre più diffuse ciaspole, o con gli sci da fondo-escursionismo che invece, da qualche anno, vedono ridursi il numero dei loro appassionati. Quando la neve è poca, molti itinerari di bassa e media quota possono essere percorsi a piedi senza particolari precauzioni.

Le cose cambiano quando la neve è poca e ghiacciata oppure molto abbondante, e se si vuole salire verso i crinali e le vette. In questi casi, la necessità di usare la piccozza e i ramponi, di saper leggere il terreno, di assicurare con uno spezzone di corda i meno esperti trasformano il tranquillo escursionismo appenninico in un’attività molto vicina all’alpinismo. Impegnativi itinerari di alpinismo invernale sono stati tracciati negli ultimi anni da cordate abruzzesi e laziali sulle pareti della Meta e delle Mainarde, in una zona aperta ai venti dei due mari, e dove i rapidi cambiamenti del clima favoriscono la formazione del ghiaccio.

Anche se lo sci di pista non è certo l’attività più consona a un Parco nazionale, interessanti comprensori dedicati a questa attività funzionano tra dicembre e marzo a Pescasseroli, intorno al Monte delle Vitelle, e sul Monte Rotondo di Scanno. Brevissime piste per principianti vengono battute a Passo Godi e a Prato di Mezzo, che si raggiunge da Picinisco. A pochi chilometri dal Parco sono le piste e gli impianti di Roccaraso, la località di sport invernali meglio attrezzata e più ricca di piste dell’Abruzzo.
Bellissimi anelli per lo sci da fondo vengono tracciati sul pianoro della Macchiarvana tra Pescasseroli e Opi, sulla spianata di Passo Godi e a volte anche sul pianoro di Campitelli, che si raggiunge in auto da Alfedena. Accanto ai binari, qualche volta, compaiono le impronte lasciate sulla neve dall’orso.

Testo e foto di Stefano Ardito