Monte Girella da San Giacomo, discesa per il Vallone

scialpinismo sui monti gemelli

Luca Mazzoleni, nella nuova edizione della guida Scialpinismo in Appennino Centrale, ha inserito 34 nuovi itinerari tra cui la gita al Monte Girella. Così ce la descrive l’autore.

Aggiungendo queste gite mi è possibile finalmente colmare una lacuna presente nella precedente edizione de “La Montagna Incantata”, dove i Monti Gemelli non erano presenti. Già da molti ignorati, e a chi li vede dal Gran Sasso spesso confusi all’orizzonte con i Sibillini, questi Monti meritano di sicuro una visita quando le perturbazioni adriatiche li ricoprono di neve abbondante e spesso ottima. Vi si trovano gite brevi ma che è possibile accoppiare, se si hanno energie e tempo sufficienti; sono itinerari dai dislivelli contenuti ma equilibrati nello sviluppo; assai divertenti nelle discese con panorami inconsueti su Sibillini, Gran Sasso e Laga. Provare per credere.
La gita è descritta con la salita integrale da San Giacomo, ma è ovviamente possibile partire dalle Tre Caciare, abbreviandola di molto. La scelta ai ripetitori, in base all’innevamento e alla voglia di faticare più o meno.

Località di partenza: San Giacomo SP. 53, 1074 m
Dislivello: 850 m
Tempo di salita: ore 2,15
Tempo di discesa: ore 1,00
Difficoltà: Medio Sciatore
Esposizione: nord/nord/ovest
Cartografia: Monti Gemelli, CAI Ascoli

Accesso

Da Ascoli Piceno per strada provinciale; da Teramo prima per la SS. 81 Piceno-Aprutina, quindi da Civitella del Tronto per la SP. 53.

Salita

Arrivando a San Giacomo da Civitella del Tronto lungo la Provinciale poco prima degli Hotel s’incontra una netta curva prima della salita; qui sulla sinistra si lascia l’auto presso la rimessa del battipista che da qui sale lungo la pista, ormai non più servita dalla vecchia bidonvia. Si risale il pistone, generalmente battuto dal gatto, che sulla sinistra entra nel bosco e risale alle sovrastanti piste di Monte Piselli. Comoda è la salita lungo la vecchia pista fino alle Tre Caciare 1438 m (ore 0,40) dove parte la seggiovia di Monte Piselli. Ancora lungo le piste si continua fino alla stazione della seggiovia a Monte Piselli 1678 m, che si oltrepassa continuando sulla sinistra di un vecchio skilift e del campo della scuola sci; breve discesa in un’ampia dolina dove si notano in successione un paio di capanne in pietra dei pastori, poi su per il dosso successivo e a seguire un altro pianoro: la cima è ormai vicina, segnalata dalla croce e da alcuni ponti radio. La vista è davvero magnifica tutt’intorno: dal Gran Sasso ai vicini Monti della Laga e Sibillini, con uno sfilare di cime e pendii innevati scintillanti. Altra leggera discesa nel catino a est e con un’ultima lieve risalita si è sulla vetta del Monte Girella 1814 m (ore 2,15).

Discesa

Dalla cima si ritorna lungo la via di salita oltre il primo pianoro sotto la cima e si va ad affacciarsi sul versante nord/nord/ovest, che con bella pendenza scivola nel Fosso Il Vallone: a ben vedere il bordo sinistro del Vallone appare come una mano chiusa a pugno, con le nocche sporgenti: da questo il nome locale Pugno. Si scende con ampie curve, puntando a un’evidente caciara sul lato del fosso (quota 1450 circa). Ci si lascia a sinistra la caciara e si tiene il lato destro del Vallone, seguendo la traccia del sentiero, incontrando i primi faggi e una fascia di roccette, alte sulla destra. La discesa prosegue, si entra nella faggeta a quota 1400 circa e non troppo oltre il sentiero risale leggermente sulla destra per uscire dal vallone e tornare verso le Tre Caciare. Tutto sommato potrebbe essere conveniente rimettere per questo breve tratto le pelli e così uscire dal fosso sulla destra e attraversare il pendio aperto che quasi in piano raggiunge prima una strada forestale e poi quella che da San Giacomo porta alle Tre Caciare (circa 15/20 minuti di lieve risalita). Ora non resta che la veloce e divertente discesa per la vecchia pista che termina al punto di partenza (ore 1,00, croce e ponti radio).

La guida

L’itinerario proposto è tratto dalla guida Scialpinismo in Appennino Centrale di Luca Mazzoleni.

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