La Forra del Lupo sui sentieri della Grande Guerra
La Forra del Lupo è uno storico camminamento militare che in parte si articola in una gola angusta, tra antri e scalinate, trincee e feritoie realizzate dall’esercito austro-ungarico. Alberto Campanile descrive l’itinerario nella guida Sentieri e Rifugi del Gusto. I sapori delle Dolomiti e delle Valli Trentine.
Fu denominato Wolfsschlucht (Forra del Lupo) perché il vento, infilandosi tra le rocce, produce un sibilo simile all’ululato. Il recupero del percorso è stato possibile grazie all’impegno di un considerevole gruppo di volontari. D’inverno, vari tratti ghiacciati rendono problematica l’ascesa ai meno esperti. Per il passaggio attraverso la Forra si consiglia un casco protettivo, una lampada frontale può essere utile in alcune postazioni.
Scheda tecnica itinerario
Punto di partenza e arrivo Località Cogola (1248 m)
Tempo 3.30 ore
Dislivello 420 m
Difficoltà E
Periodo consigliato da aprle a ottobre
Segnaletica 137, 136
Cartografia Athesia Trekking Map Folgaria – Lavarone – Lusérn; Tabacco foglio 057 Levico – Altopiani di Folgaria Lavarone e Luserna
Accesso
Da Folgaria si percorrono in auto circa cinque chilometri su strada asfaltata fino a Serrada e alla vicina località Cogola, con l’omonimo ristorante sito al 135 di Via Pasubio (possibilità di parcheggio, 1248 m). A sinistra del piazzale una bacheca segnala l’inizio del percorso.
Itinerario
Dopo un breve tratto di carrareccia ci si incammina per la strada sterrata contrassegnata dal segnavia 137, che sale verso est (scorci sulla sottostante Val Terragnolo) fino a raggiungere una terrazza affacciata su un’erta falesia, frequentata dagli arrampicatori.
Si continua in salita fino all’imbocco della Forra del Lupo (0.20 ore), quindi si prosegue con vari saliscendi, scalinate e postazioni riportate alla luce dai volontari del Gruppo Forra del Lupo.
L’itinerario attraversa un canyon a tratti angusto che per queste sue caratteristiche in cimbro era chiamato “Klebostuo” (roccia fessurata). Al termine della gola, si raggiunge la vicina località Caserme, dove durante la Grande Guerra si trovavano vari edifici militari (1.10 ore).
Si ignora la deviazione di destra per il Dosso Smelzar e per il Forte Dosso delle Somme (percorso impegnativo) e si continua sulla sinistra per raggiungere la più comoda strada militare che si prende verso destra. Ad un bivio si trascura la carrareccia di sinistra (segnavia 136) e si sale con dei tornanti fino a raggiungere il Forte Dosso delle Somme (1670 m, 0.30 ore).
Fu eretto tra il 1911 e il 1914, in una posizione strategica che consentiva di controllare la sottostante Valle del Terragnolo e il versante settentrionale del Pasubio. Composto da tre corpi di fabbrica articolati su tre piani e su una superficie di circa 800 metri quadrati, era dotato di quattro obici da 100 millimetri e 22 mitragliatrici.
Si riscende al bivio e si imbocca sulla destra l’ampia carrareccia (segnavia 136) che conduce al Rifugio Baita Tonda in località Martinella (1604 m, 0.30 ore). Si continua a scendere per il sentiero segnavia 136. A un quadrivio, trascurata la strada militare che collega Serrada a Forte Dosso delle Somme, si seguono verso ovest ancora i segnavia 136. Si scende nel bosco, prestando attenzione ad alcuni tratti ripidi, scivolosi in caso di pioggia.
Arrivati a Serrada, in prossimità della parrocchiale, si continua verso sud, per strada asfaltata fino al parcheggio del Ristorante Cogola (1 ora).
La guida
Ecco la nuova guida Sentieri e Rifugi del Gusto. I sapori delle Dolomiti e delle Valli Trentine con con 24 itinerari a piedi con descrizione, mappa e bellissime foto e tanti approfondimenti e curiosità
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