Il Laghetto di Cornino e il Lago di Rascino | Lazio a piedi
La primavera inoltrata è la stagione migliore per visitare i Laghetti di Cornino e di Rascino. Giuseppe Albrizio descrive l’itinerario nella guida Lazio a piedi.
Il Laghetto di Cornino e il Lago di Rascino sono due meravigliosi specchi d’acqua remoti e quasi sconosciuti, che si trovano molto vicini ma a quote diverse.
Il Lago di Cornino, circondato da un lato da una pineta di rimboschimento, sorge sull’omonimo piano a quota 1261 metri. Questo specchio d’acqua è secondo come quota solo al più noto Lago della Duchessa e sulle sue rive, dalla tarda primavera fino all’autunno, s’incontrano mandrie di mucche e di cavalli al pascolo. Nel maggio 2020 è stato avvistato un orso che attraversava l’altopiano.
Il Lago di Rascino sorge a quota 1141 metri. Ha una forma molto irregolare essendo formato da una zona centrale che si trova ai piedi del Monte Vignole e da numerosi bracci che si diramano nel Piano omonimo.
Nonostante non sia segnato, l’itinerario non presenta difficoltà per l’orientamento perché si svolge quasi tutto su strada sterrata.
Scheda tecnica
Quote da 760 a 1352 m
Dislivello 750 m
Tempo 7.30 ore; 8.30 con la variante
Difficoltà E
Segnaletica nessuna
Periodo consigliato da aprile a novembre
Cartografia IGM 358 IV Castel Sant’Angelo
Con i bambini non adatto
Accesso
Da Antrodoco (Rieti) si prende la SS17 dell’Appennino Abruzzese e Appulo Sannitica, direzione L’Aquila. Giunti all’incrocio con una piccola strada proveniente da destra, al chilometro 11,700 circa, la si imbocca e si parcheggia subito dopo (951 m).
Itinerario di salita
A piedi si segue la strada, per pochi metri asfaltata e poi sterrata, che scende leggermente in direzione sud ovest. Attraversata la linea ferroviaria, Terni-Rieti-L’Aquila, si giunge a una biforcazione dove si prosegue a sinistra. Si cammina in parallelo alla strada ferrata che si tiene sulla sinistra e, dopo 200 metri dal passaggio a livello, al successivo bivio, si trascura la poderale che prosegue dritta costeggiando la ferrovia e si continua a destra sempre in discesa fino all’inizio del bosco e all’ultimo appezzamento di terra arato, dove a destra si nota il Casale Tranzi (934 m).
Da questo momento in poi non c’è più nessun problema d’orientamento e si segue sempre, in salita e nel bosco, la larga ed evidente sterrata. Si seguono 5 tornanti e lunghe diagonali attraversando le località Campetelli, Pianate di Fabriccio e Coppo. Dopo un’ultima larga curva in senso orario si attraversa, tra radure e macchia, la Costa Pianezza e si giunge sulla sella (1352 m, 2 ore) che separa il Monte Torrecane, a nord ovest, dal Monte Vignole, a sud est: qui la sterrata termina.
Raggiungendo il Laghetto di Cornino..
In basso si nota un piccolo pianoro con l’inconfondibile sagoma del Laghetto di Cornino, delimitato da un lato da una pineta di rimboschimento. Dalla fine della sterrata si segue un sentiero verso sud molto evidente; questo, a mezza costa, conduce presso lo specchio d’acqua (1261 m, 0.15 ore).
In breve dal laghetto, seguendo le tracce di animali e di jeep che si dirigono verso sud ovest e superano una specie di largo imbuto erboso, si può ammirare tutto l’enorme Piano di Cornino che finora era rimasto nascosto alla vista.
Ritornati al laghetto si attraversa tutto il piccolo pianoro in direzione nord est seguendo una traccia di fuoristrada. Dopo un tornante si sale in direzione sud fino ad intercettare in località Ollanette la sterrata (1309 m, 0.15 ore) che si percorrerà al ritorno. Si svolta verso destra e dopo 800 metri si giunge a un secondo incrocio (1306 m, 0.15 ore), dove si gode di un’ottima vista sul laghetto e sul grande altopiano delimitato ad ovest dalla dorsale boscosa del Monte Nuria e del Colle della Fungara.
Raggiungendo il Lago di Rascino..
Lasciata a destra la sterrata che scende sul pianoro, si prosegue a sinistra in discesa nel bosco seguendo sempre la strada principale nella stessa direzione. All’uscita dalla macchia (località Coppeiello), si inizia a vedere in basso a sinistra il Lago di Rascino e il suo grande piano. Caratteristiche le costruzioni utilizzate dalla primavera all’autunno dai contadini e dai pastori.
Poco prima del pianoro si trascura una sterrata a destra (1158 m) e poche decine di metri più avanti si raggiunge un secondo incrocio (1155 m) dove si svolta a sinistra. Giunti sul pianoro, all’incrocio di quota 1145 metri, si prende a destra, si passa accanto a un grosso casale che si trova sulla sinistra e si giunge presso l’ottima Fonte Uscerto (1145 m, 1 ora). Da qui si può seguire un largo periplo del Lago di Rascino in senso antiorario su prato e tracce (1 ora per la variante).
Itinerario di ritorno
Si torna indietro fino al bivio in località Ollanette (1309 m, 1.30 ore), si tralascia a sinistra la sterrata percorsa all’andata e si continua dritti in direzione nord est. Si attraversa a mezza costa tutto il versante sud del Monte Vignole e, giunti a quota 1360 metri, si apprezza una vista stupenda sul Lago di Rascino e sulla sua piana.
Passata la Forcella di Rascino (1345 m) s’inizia a scendere tra radure e bosco e dopo due tornanti si entra nella boscosa Valle di Cappelletto che si segue verso est fino al suo termine. A quota 1200 metri circa la sterrata si biforca, la via di destra percorre il fondo erboso della valle e l’altra rimane sul costone boscoso sinistro orografico. Si può seguire indifferentemente uno dei due percorsi in quanto a quota 1150 metri si riuniscono.
Usciti dalla macchia si passa tra alcuni terreni coltivati, si raggiunge la ferrovia e si cammina paralleli a questa per qualche centinaio di metri, la si attraversa grazie a un passaggio a livello e si incrocia la SS 17 dell’Appennino Abruzzese poco prima del chilometro 14 (984 m). Si sbuca nel paese di Sella di Corno, frazione del comune di Scoppito in provincia dell’Aquila. Si prende a sinistra e, se si ha tempo, si visita il paese, altrimenti si segue la statale, con un po’ di attenzione al traffico, e dopo circa 1,5 chilometri si chiude il giro tornando all’auto (1.45 ore).
La guida
L’itinerario completo di mappa e tracce GPX la trovi nella guida Lazio a piedi di G. Albrizio, A. Anfossi, F. Ardito, F. Belisario, R. Hallgass.
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