Filicudi, bella da morire | Isole Eolie

Se amate la solitudine e il vivere un po’ in maniera “selvaggia“ questa è l’isola che fa per voi. Filicudi è l’antica Phoenicusa, così chiamata per la vegetazione abbondante di felci. Insieme ad Alicudi è geologicamente la più vecchia delle Eolie. Lucrezia Argentiero la racconta nella guida Il giro d’Italia in 50 isole.
Filicudi è un’isola riservata e piccola, dai tratti ancestrali, di una bellezza disarmante, che va assaporata lentamente e vissuta intensamente. Quindi lasciate l’orologio a casa. Il ritmo ve lo darà lei. E non vi sentirete mai soli. Ad “accompagnarvi“ ci saranno rocce, silenzio, profumi, l’azzurro del mare e il nero delle colate laviche, il vento, il sole di giorno e le stelle di notte. E le emozioni, tante.
Il paradiso per gli amanti del trekking
Filicudi è bella da vivere via mare, ma il consiglio è quella di scoprirla prima via terra. Armatevi di scarpe da trekking e zaino e inerpicatevi tra i vari sentieri, sterrati e ripidi, provando a imitare le caprette selvatiche che qui brulicano indisturbate. Filicudi, ve ne accorgerete presto, è il luogo ideale per camminare. Le stradine sono le vecchie mulattiere che, passo dopo passo, vi condurranno a villaggi abbandonati e a panorami da cartolina.
Un itinerario più impegnativo è la salita a Monte Fossa delle Felci. Si parte dal porto, si percorre un’antica mulattiera che conduce al borgo di Valdichiesa. Poi si giunge a Liscio, da dove si dirama un altro sentiero che vi farà arrivare in cima alla Fossa delle Felci (774 metri). Tutt’intorno corbezzoli, eriche e giganteschi alberi di castagno. Avvolti solo dal silenzio, scorgerete poco più in là l’Isola di Alicudi e l’imponente faraglione, La Canna, che, con i suoi 74 metri di altezza, emerge dal mare, a testimonianza di un’antica eruzione lavica sottomarina e si innalza al cielo come un guardiano del mare. È qui, solo su questo scoglio simbolo di Filicudi che vive una specie protetta di lucertola nera e nidifica il falco della regina.
Se vi affascinano i paesi fantasma, soprattutto quelli abbandonati immersi in un ambiente di rara bellezza, recatevi al villaggio disabitato dello Zucco Grande, che sorge sui resti di una gigantesca esplosione vulcanica. Si dice che qui abitassero le donne più belle dell’isola. Oggi sono visibili solo i ruderi e si può avvertire ancora quella magia onirica di un mondo passato. Bellissima la vista che si apre su Salina, Lipari e Vulcano.
A tutto mare
Se cercate la sabbia fine, non siete nel posto giusto! Le spiagge, infatti, sono tutte di ciottoli. La più bella? Capo Graziano. Si trova nella parte meridionale ed è collegata al resto dell’isola da una lingua di sabbia larga 500 metri, ricoperta da ciottoli vulcanici tondeggianti di colore grigio. Un piacere camminare a piedi nudi per fare anche barefooting, una filosofia e una pratica che dimostra come camminare scalzi, senza nessuno scudo a fare da barriera, sia benefico sia per il corpo che per la mente. Ma passeggiare a Capo Graziano è un beneficio anche per gli occhi. Il mare, di un azzurro intenso, bagna la spiaggia e si infrange su enormi rocce che nascondono suggestive calette da esplorare in barca.
Nella parte più alta vi è anche il villaggio risalente all’Età del Bronzo: una ventina di capanne dalla forma ovale. Da qui, si arriva alle antiche Cave di Macine dove, proprio sulla costa dell’isola bagnata dal mare, si scorgono alcuni resti di macine. Se siete appassionati di immersioni tuffatevi nella secca di Capo Graziano. Vi è persino un museo archeologico sottomarino, per ammirare i tanti relitti archeologici sprofondati negli anni, tra cui una nave di epoca ellenistica.
Dal porticciolo di Pecorini partono, invece, le barche per il giro dell’isola. La più grande insenatura delle Eolie vi attende. Alta 20 metri, larga 30 e profonda 20, la Grotta del Bue è accessibile solo con piccole imbarcazioni e a nuoto. Qui il mare vi stupirà grazie alla luce solare che filtra nella grotta trasformando l’acqua in un arcobaleno di colori. E in fondo alla grotta? Una spiaggetta, anche questa di ciottoli.
Cosa fare dopo tanto girare?
Un consiglio per i romantici. È d’obbligo fermarsi e aspettare che il sole tramonti. Bisogna salutarlo. State certi, non ve ne pentirete. Dove? Salite sino al Belvedere di Stimpagnato. Ci si arriva dopo una bella passeggiata panoramica. Ma come rinunciare all’emozione mozzafiato di vedere il sole che si tuffa nel mare? Se riuscite, portatevi una buona bottiglia di vino ghiacciato e bicchieri. Brindate allo spettacolo che solo Filicudi può regalare. E, ovviamente, all’amore.
La guida
Nella guida trovi inoltre preziosi consigli pratici su dove mangiare e dormire, curiosità e l’idea in più per una vacanza diversa dal solito. Buona lettura!
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