Escursioni in Maremma: il Sentiero di San Rabano

Il sentiero che conduce a San Rabano è uno dei più belli della Toscana. Inizia con delle rampe rocciose, percorre una panoramica cresta, prosegue in piano in una fitta e meravigliosa lecceta dalla quale s’intravvedono il Monte Amiata, la spiaggia dell’Uccellina e il Mar Tirreno. Lo descrive per noi Stefano Ardito nella nuova guida I 50 sentieri più belli della Toscana.
Lungo l’itinerario, appare nel fitto bosco il campanile romanico dell’abbazia di San Rabano, l’antica Sancta Maria in Monte Alborensi, fondata intorno al Mille dai Benedettini, passata più tardi ai Cistercensi e abbandonata nel 1474 a causa delle frequenti scorrerie barbaresche. Un altro bel sentiero che scende in diagonale tra i lecci porta alla splendida spiaggia dell’Uccellina, un nastro di sabbia lungo quattro chilometri, sorvegliato da falesie calcaree e dalle torri cinquecentesche di Castel Marino e Collelungo, che si toccano sull’itinerario del ritorno.
Il Parco Regionale della Maremma, sulla costa a sud di Grosseto e della foce dell’Ombrone, è uno dei più noti della Toscana e d’Italia. Oltre alla spiaggia e ai boscosi Monti dell’Uccellina, comprende le paludi che s i estendono alla foce del fiume e la Pineta Granducale. Oggi vivono nell’area protetta da 700 a 800 caprioli, da 1400 a 1500 cinghiali, da 1800 a 2000 daini. I fenicotteri sono tornati da tempo a sostare nella palude della Trappola. Completano il quadro il falco pescatore, l’aquila di mare, l’oca selvatica e l’airone guardabuoi.
Ma quello della Maremma è anche un Parco di uomini. Ogni mattina, i butteri dell’Azienda Agricola di Alberese escono a cavallo per occuparsi dei magnifici bovini di razza maremmana che pascolano sulle pianure e nella macchia ai piedi dei Monti dell’Uccellina. L’integrazione tra la natura e le attività tradizionali dell’uomo rende ancora più interessante questa grande e celebre area protetta.
Quote da 0 a 417 m
Dislivello 480 m
Tempo 3.45 ore
Difficoltà E
Segnaletica cartelli del Parco
Periodo consigliato tutto l’anno. Da giugno a settembre solo con escursioni guidate
Cartografia carta Multigraphic 1:25.000 Parco dell’Uccellina Monte Argentario
Accesso
Il piccolo centro di Alberese si raggiunge con una breve deviazione dalla Via Aurelia. Dal centro visite, dove si paga un biglietto, si entra con i bus del Parco nell’area protetta, e si arriva alla radura dei Pratini (45 m), da cui iniziano vari itinerari segnati.
Itinerario
Si segue il sentiero A4 per San Rabano, che costeggia la radura dei Pratini, entra nella lecceta e inizia a salire nettamente. Una salita a mezza costa su terreno sassoso, una curva a destra (255 m, 0.30 ore) e un tratto in piano nella lecceta portano alla larga sella che separa il Poggio Alto da Poggio Lecci, e poi al crinale del Poggio Lecci (417 m), da cui appaiono il Tirreno e la lontana sagoma del Monte Amiata.
Più avanti si inizia a scendere, si rientra nella lecceta e si raggiungono le suggestive rovine dell’Abbazia di San Rabano (325 m, 1 ora), che si scoprono solo all’ultimo momento. Il monumento, in parte pericolante, è circondato da una recinzione e non è accessibile agli escursionisti.
Si riparte verso destra, per un sentiero a mezza costa che s’inoltra nel fitto bosco di leccio e sughera che riveste il versante occidentale di Poggio Lecci. Scavalcata una larga sella si inizia a scendere tra i lecci, in un valloncello sinuoso, con qualche suggestiva apertura panoramica verso il mare.
Dopo aver superato un cancello di legno si traversa un uliveto e si sbuca (66 m) sulla strada asfaltata che scende dai Pratini in direzione della costa. Si taglia in discesa un tornante, poi si continua sulla strada, fin dove questa termina con un anello alla base delle rocce dove sorge la Torre di Collelungo.
Verso sinistra, una stradina sabbiosa accanto al canale di bonifica Scoglietto-Collelungo porta alla duna e poi alla Spiaggia dell’Uccellina (0 m, 1.15 ore), sorvegliata da una parete rocciosa nella quale si apre una grotta, e che merita una sosta prolungata. Tra la tarda primavera e le prime settimane dell’autunno vale senz’altro la pena di fare un tuffo in mare.
Si riparte sul ripido ma breve sentiero (cartelli) che sale dalla costa alla Torre di Collelungo (44 m), belvedere sulla Pineta Granducale e la spiaggia. Il sentiero prosegue oltre la torre e riporta in breve alla strada asfaltata. Seguendola prima in piano e poi in salita si torna alla radura dei Pratini (1 ora).
Foto di Enrico Bottino
La guida
Ecco la guida I 50 sentieri più belli della Toscana
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