Il Rifugio Torre di Pisa e la Ferrata dei Campanili

In bilico tra la catena Latemar e quella del Lagorai, la Val di Fiemme si apre alle Dolomiti trentine con i suoi scenari da cartolina, la frescura dei boschi, i laghi e i sapori di una terra generosa di golosità. Alberto Campanile descrive la Ferrata dei Campanili nella guida Sentieri e Rifugi del Gusto. I sapori delle Dolomiti e delle Valli Trentine.
La Torre di Pisa e i Campanili del Latemar sembrano irreali, emergono all’improvviso dai ghiaioni o dal verde dei pascoli. L’itinerario proposto entra nel cuore del massiccio, tra le “bambole di pietra” del Latemar. Secondo la leggenda, una giovane pastorella, Minega, trovò un coltello dal manico d’oro. Lo restituì al ricco proprietario che, per gratitudine, le promise una bambola. Una strega convinse l’ingenua fanciulla a chiedere un compenso più sostanzioso. Il giorno dopo, quando la bimba si recò per ricevere il dono promesso, non seppe accontentarsi. Allora, per magia, tutte le bambole splendidamente vestite con abiti di seta si trasformarono in guglie di rara bellezza. Per scoprirle si raggiunge prima il Rifugio Torre di Pisa e poi si percorre la Ferrata dei Campanili (tratti esposti). La prima parte dell’itinerario è alla portata dell’escursionista medio, mentre il percorso attrezzato è riservato a escursionisti esperti, ben allenati ed equipaggiati con casco, imbrago e kit da ferrata.
Scheda tecnica itinerario
Punto di partenza Baita Passo Feudo (2175 m)
Punto di arrivo Bivacco Rigatti (2620 m)
Tempo 2.45 ore a/r fino al Rifugio Torre di Pisa; 7.15 ore l’itinerario completo
Dislivello 500 m fino al Rifugio Torre di Pisa, 650 m e diversi saliscendi l’itinerario completo
Difficoltà E fino al Rifugio Torre di Pisa; EEA l’itinerario completo. EEA = Escursionistico per Esperti con Attrezzatura. Rientrano in questa categoria i sentieri e le vie ferrate da affrontare con casco, imbragatura, dissipatore, cordini e moschettoni (Set da ferrata).
Periodo consigliato da giugno a inizio ottobre
Segnaletica 516, 18, 511
Cartografia Tabacco foglio 014 Val di Fiemme – Lagorai – Latermar
Accesso
Da Predazzo si percorre per circa un chilometro la SS48 delle Dolomiti in direzione Val di Fassa. In località Stalimen, all’altezza dello Stadio del Salto, si devia sulla destra (parcheggio). Si sale in cabinovia fino a Gardoné (1650 m). Da qui si prosegue in seggiovia o a piedi (T, 1.45 ore, segnavia 504) fino al rifugio Baita Passo Feudo.
Da Pampeago si sale con la seggiovia Latemar fino alla malga Ganischgeralm, poi a piedi lungo il sentiero 521 (0.40 ore).
Itinerario per il Rifugio Torre di Pisa
Dalla Baita Passo Feudo (2175 m) ci si incammina per l’ampio sentiero (segnavia 516 e ometti di pietre), che s’insinua verso nord tra i pascoli. Giunti ad un bivio si ignora il sentiero (segnavia 22) diretto a Malga Mayrl, e si continua seguendo sempre i segnavia 516. L’itinerario s’inerpica, ripido e faticoso, per ghiaie e tratti rocciosi fino al Rifugio Torre di Pisa, appollaiato su un costone roccioso (2671 m, 1.45 ore). Questo rifugio, ristrutturato nel 2017 (tel. 348.3645379, www.rifugiotorredipisa.it), rappresenta la meta per i non esperti e non dotati di attrezzatura (1 ora per tornare alla Baita Passo Feudo).
Itinerario per la Ferrata dei Campanili
Continuando si arriva in breve alla Torre di Pisa, esile guglia dall’aspetto ardito e precario. Si procede senza particolari insidie lungo il sentiero (ancora segnavia 516) fino alla Forcella dei Camosci (2590 m) e al bivio con il tracciato proveniente da Obereggen. Si prosegue verso nord (segnavia 18 e 516) lungo un altopiano che porta alla Forcella dei Campanili, dove si indossano il casco e l’imbragatura (1 ora).
Risalite alcune facili rocce, in breve si arriva al primo cavo d’acciaio. Il percorso attrezzato (segnavia 511) si sviluppa verso est per cenge, camminamenti esposti e balze rocciose dotate di attrezzature. Arrivati ad un caratteristico canalone, si scende un tratto decisamente ardito, agevolato da provvidenziali staffe metalliche; poi si riprende sulla parete opposta. La si supera grazie ad alcuni pioli e funi d’acciaio; in breve si raggiungono Forcella Grande e il Bivacco Mario Rigatti (2620 m, 1.30 ore). Da qui si procede lungo il sentiero (segnavia 18) che inizialmente scende su un breve tratto di ghiaione verso sud, quindi continua in direzione ovest fino a giungere in prossimità della Forcella dei Campanili.
Lungo il percorso effettuato in salita si torna al Rifugio Torre di Pisa (2 ore). Per rientrare alla Baita Passo Feudo occorre 1 ora di cammino.
La guida
Ecco la guida Sentieri e Rifugi del Gusto. I sapori delle Dolomiti e delle Valli Trentine con 24 itinerari a piedi con descrizione, mappa e bellissime foto e tanti approfondimenti e curiosità:
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