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Vipere, cinque luoghi comuni da sfatare

Vipere, cinque luoghi comuni da sfatare
27 Aprile 2016

Anche se è una della attività più belle, andare in montagna comporta dei rischi che è bene conoscere per saperli affrontare nel momento del bisogno. Tra questi, il morso di vipera rappresenta uno dei meno frequenti, ma non dei più pericolosi. Iniziamo a far nostre delle nozioni fondamentali.

  • La vipera, come tutti i serpenti, non ha un udito molto sviluppato: cercare di spaventarla con urla o colpi non servirà a molto
  • Le vipere europee hanno denti di lunghezza assai ridotta ed è molto improbabile che esse possano mordervi al di sopra di una ventina di centimetri di altezza. Pantaloni lunghi e/o calzettoni spessi e alti costituiscono un sistema di protezione assai efficace. Quando vi addentrate in zone coperte da vegetazione fitta e alta, radunatevi in fila indiana, collocando per ultimi i componenti più bassi (soprattutto i bambini)
  • Molto raramente un morso di vipera è mortale: secondo uno studio promosso dal Ministero della Salute, su 286 persone morse da vipera, la gravità dell’avvelenamento è stata bassa (45% dei casi), lieve (30%), moderata (14%), grave (8%) e mortale (1% dei casi)
  • Il colore del segno del morso o la distanza dei fori non ci dicono molto sulla natura del serpente che ci ha attaccati. Del resto la vipera non inocula sempre il proprio veleno. L’unico segno certo dell’inoculazione del veleno è un acutissimo dolore, il gonfiore e il colore rosso/blueastro dell’area colpita. Ma questi elementi si rendono evidenti dopo circa venti minuti dal morso, quando invece l’intervento deve essere rapido per risultare risolutivo. Trattate subito ogni morso come se fosse di vipera, senza perdere tempo
  • In caso di morso applicate un bendaggio non troppo compressivo, nel tratto più lungo possibile a monte dell’arto. Ostacolate il torpore della persona morsa e fatela restare a riposo, in attesa dei soccorsi