La ferrata Cresta Ovest Marmolada | Punta Penia | Dolomiti

punta penia

Oggi raggiungiamo la Punta Penia con la ferrata Cresta Ovest Marmola con l’itinerario descritto da Federica Pellegrino e Marco Corriero nella guida Le 50 vie ferrate più belle delle Dolomiti.

Sulla Punta Penia con la ferrata Cresta Ovest

Attrezzata nel 1903, la ferrata Cresta Ovest che conduce alla Punta Penia è la più antica delle Dolomiti, ne raggiunge la vetta più alta e ne attraversa il ghiacciaio più esteso. La storica Hans Seyffer Weg, più comunemente nota come Cresta Ovest della Marmolada, è una via poco tecnica, inserita però in un contesto estremamente impegnativo.

La progressione sul ghiacciaio, necessariamente in cordata, la quota elevata, le insidie legate all’imprevedibilità meteorologica con condizioni che possono mutare radicalmente nel giro di poche ore, sono i tratti distintivi di questa via, che esige una solida esperienza alpinistica per essere affrontata in sicurezza.

Emozionante il fatto che qui, sul tetto delle Dolomiti, anche il ghiaccio abbia qualcosa da raccontare. Durante la Prima Guerra Mondiale, infatti, gli austriaci perforarono le viscere del Ghiacciaio della Marmolada, scavando un sistema di gallerie che raggiunse uno sviluppo totale di una decina di chilometri, da cui il nome di “Città di Ghiaccio”. L’operazione mirava a sottrarre i soldati alla morsa del gelo: se fuori il termometro segnava fino a 30 gradi sotto lo zero, all’interno la temperatura si manteneva costante attorno ai 5-7 gradi. Con il ritiro del ghiacciaio sono emersi resti di baraccamenti appartenenti a questa città sotterranea, che avevano conservato libri, suppellettili e capi di vestiario.

Scheda tecnica della ferrata Cresta Ovest

Meta Punta Penia, 3343
Caratteristiche Ferrata non difficile sul piano tecnico inserita in un itinerario a quota molto elevata complessivamente impegnativo. La discesa su ghiacciaio richiede esperienza alpinistica, attrezzatura adeguata e progressione in cordata.
Difficoltà 3 – Difficile
Quote partenza: 2626 m; attacco: 2895 m; uscita: 3343 m
Dislivello ferrata: 450 m; dislivello complessivo: 870 m
Tempo Avvicinamento: 2 ore; ferrata: 2 ore; discesa: 2 ore. Tempo complessivo: 6 ore
Periodo da inizio luglio a metà settembre
Esposizione Ovest
Punti d’appoggio Rifugio Pian dei Fiacconi, 0462 601412 – 328 1218738
Rifugio Capanna Punta Penia
Cartografia Tabacco, scala 1:25.000, foglio 015, Marmolada – Pelmo – Civetta – Moiazza
Segnaletica Segnavia 606 e bolli

Accesso

Si raggiunge il Lago Fedaia provenendo da ovest (Canazei-TN) o da est (Malga Ciapela-BL) per la SP 641. Si attraversa il lago lungo la diga e si parcheggia nei pressi dell’impianto di risalita Fedaia-Pian dei Fiacconi (www.fassa.com). Con la cabinovia si sale all’omonimo rifugio in 15 minuti.

Avvicinamento

Dal Rifugio Pian dei Fiacconi (posto tappa dell’Alta Via n.2) si scende su traccia al piano detritico sottostante (segnavia 606), attraversando tratti rocciosi lisci e levigati dal ghiaccio. Si sale poi ripidamente su detriti mobili fino alla morena e al Ghiacciaio del Vernel, che si attraversa seguendo la traccia centrale e facendo attenzione ai crepacci nella parte superiore. A inizio stagione il fondo della Vedretta si presenta innevato, mentre in piena estate, con il ritiro del nevaio, affiora il ghiaccio vivo; in ogni caso va affrontato con ramponi e piccozza. Si rimontano le rocce del Piccolo Vernel assicurandosi al cavo d’acciaio e si raggiunge brevemente la Forcella della Marmolada.

Ferrata Punta Penia

Dalla stretta forcella la ferrata sale lungo placche rocciose ripide e lisce, attrezzate con lunghe file di staffe e fune metallica che, anche in piena stagione, in seguito a giornate di maltempo, possono presentarsi coperte di ghiaccio. Il tracciato procede mantenendosi a sinistra della linea di cresta alternando tratti esposti in salita a brevi traversi inclinati. Raggiunta la sommità della cresta ovest, dopo circa 200 metri di dislivello, la via sale per forcelle e dossi su terreno più agevole.

Impressionante la vista sulla parete Sud che precipita strapiombante per quasi un chilometro. Si raggiunge il margine del nevaio sommitale e salendo per neve e detriti si conquista la vetta. A pochi metri dalla croce, tenacemente aggrappato alla roccia, il piccolo rifugio Capanna Punta Penia (3343 m): gestito in estate e comunque sempre aperto, offre un caldo ristoro.

Discesa

Si scende per la via normale seguendo la traccia che procede verso nord lungo la caratteristica cresta nevosa detta “Schiena del mulo”. Ci si cala verso est su un canale roccioso ripido, attrezzato con fune metallica, fino a raggiungere il ghiacciaio. La traccia passa alta sopra i crepacci più ampi e profondi e serpeggia tra i più piccoli che solcano la ripida parte mediana. La progressione è insidiosa e deve avvenire in cordata, senza mai abbandonare la pista tracciata.

Progressivamente la ripidezza diminuisce e le ultime lingue di ghiaccio scoprono la roccia che rapidamente accompagna al rifugio Pian dei Fiacconi e all’impianto. La discesa per la via normale è un’escursione che non si improvvisa ma si affronta con ramponi, piccozza e corda, eventualmente facendosi accompagnare da una guida alpina.
Chi non ha pratica o non è dotato di attrezzatura idonea scenda attraverso la ferrata.

La guida

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