Scopri i luoghi della Grande Guerra con la guida ai forti, alle trincee, ai musei, ai sentieri
Il libro La Grande Guerra. Guida ai luoghi del 1915-18 di Stefano Ardito, illustrato da oltre 300 foto emozionanti, è un viaggio fotografico nei luoghi delle battaglie, nelle retrovie e nelle città dove a soffrire sono stati i civili. Così ce lo introduce l’Autore:
“Tra il 1915 e il 1918 l’Italia è cambiata per sempre. Le battaglie del Carso, dell’Isonzo e delle Alpi, la rotta di Caporetto, la resistenza sul Grappa e sul Piave, infine l’offensiva di Vittorio Veneto. Lungo il fronte il paesaggio e la gente sono cambiati ancora di più. Pianure, colline e montagne hanno visto nascere forti, strade, caserme e trincee. Austro-ungarici e italiani hanno steso migliaia di chilometri di reticolati, piazzato centinaia di migliaia di mine, sparato milioni di proiettili con fucili, mitragliatrici e cannoni. Per la prima volta nella storia sono stati utilizzati aerei, gas tossici, carri armati, lanciafiamme.
Dal 24 maggio 1915 al 4 novembre 1918, gli eserciti del Regno d’Italia e dell’Impero di Austria-Ungheria si combattono su un fronte di circa 500 chilometri. La frontiera, fissata nel 1866 dopo la Terza Guerra d’Indipendenza, si stacca dal confine italo-svizzero nei pressi del Passo dello Stelvio, si dirige a sud scavalcando il Cevedale e il Gran Zebrù, prosegue oltre il Passo del Tonale sulle distese di ghiaccio dell’Adamello.
Una memoria da conservare
Oggi il ricordo della Grande Guerra resta fondamentale per l’Europa. Anche se gli ultimi reduci, i “ragazzi di Vittorio Veneto” della classe 1899 in Italia, hanno ormai lasciato questo mondo, anche se tre o quattro generazioni separano uomini e donne di oggi dai loro antenati che hanno combattuto e sofferto nelle trincee, capire cosa è successo un secolo fa nelle Fiandre, sull’Isonzo e in Galizia è decisivo per capire l’Europa dei nostri giorni.
Libri di storia, documentari, film, convegni svolgono un ruolo importante per raccontare alle generazioni di oggi il passato. Nulla, però, avvicina a quegli anni drammatici e lontani come una visita ai campi di battaglia.
Questa è una guida ai forti, ai memoriali, alle trincee, ai cimiteri di guerra, ai sentieri e ai musei. Ma è anche un libro da conservare, per conoscere e capire una tragedia ormai lontana un secolo, ma che ha segnato l’Italia di oggi. E che continuerà a segnarla in futuro.”
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