Monte Coglians da Forni Avoltri | A piedi nel Friuli Venezia Giulia

Una bella salita sul Monte Coglians, la vetta più alta del Friuli, per ammirare un panorama tra i più vasti e grandiosi delle Alpi orientali. L’itinerario è descritto da Eugenio Cipriani nella nuova guida A piedi nel Friuli Venezia Giulia.
Per una trentina di metri il Monte Coglians (2788 m) sottrae il titolo di “tetto” del Friuli Venezia Giulia al più celebre e imponente Jôf di Montasio (2753 m). Il Coglians, quindi, oltre che “re” delle Carniche è anche il “re” del Friuli; l’altro deve accontentarsi di essere il “gigante” delle Alpi Giulie italiane. Ma sono titoli e classifiche che lasciano il tempo che trovano: conta piuttosto il fatto che il Coglians sia una montagna varia e spettacolare sotto tutti i punti vista.
Il massiccio di cui rappresenta il culmine, infatti, è molto vasto e si estende dal Passo di Volaia, su cui domina la Cima Lastrons del Lago- Seewarte, al Passo dei Cacciatori-Kellerscharte (da non scambiare con l’omonimo passo situato ai piedi del Pic Chiadenis), che lo divide a sua volta dalla Creta delle Cjanevate-Kellerspitzen. Quest’ultima, poi, si allunga con le elevazioni della Creta di Collina e della Creta di Collinetta-Cellon sino al valico automobilistico di Monte Croce Carnico, laddove corre il limite geografico fra il Gruppo Coglians-Cjanevate e quello Timau-Pal Piccolo.
Sul versante settentrionale, quello austriaco, il Coglians incombe con una gigantesca parete. All’estremità occidentale, vale a dire sul fianco sud-ovest della Cima Lastrons del Lago, uno splendido percorso attrezzato, il Sentiero Spinotti, collega in maniera spettacolare e non eccessivamente impegnativa il Rifugio Lambertenghi-Romanin al Rifugio Marinelli. Quest’ultimo rifugio rappresenta la base ideale per salire lungo la facile via normale in cima al “re” delle Carniche. La prima ascensione risale al 30 settembre del 1865 ad opera del più importante alpinista del periodo d’oro delle Dolomiti, quel Paul Grohmann che qui, sul Coglians, affrontò una delle sue rare ascensioni al di fuori delle amate Dolomiti.
Scheda tecnica itinerario
Quote da 1350 a 2780 m
Dislivello 1400 m (alcuni saliscendi)
Tempo 9.15 ore. È consigliabile dividere l’escursione in due giorni e pernottare al Rifugio Marinelli
Difficoltà EEA
Segnaletica bianco-rossa 144 (Sentiero dei Cramars), 145 (Sentiero Spinotti e Traversata Carnica), 143 (via normale per il Coglians)
Periodo consigliato da metà giugno ai primi di ottobre
Cartografia Tabacco 09 Alpi Carniche Carnia Centrale
Rifugi e punti d’appoggio Rifugio Tolazzi (1370 m), privato, 16 posti letto, aperto da metà maggio a ottobre, festività e weekend invernali, tel. 338.9093816. Rifugio Marinelli (2111 m), di proprietà della Società Alpina Friulana – Sezione di Udine del CAI, 50 posti letto, aperto da giugno.
Accesso
Da Forni Avoltri si segue l’itinerario precedente fino al Rifugio Tolazzi (1350 m).
Itinerario di salita
Dal rifugio si continua a piedi ancora seguendo l’itinerario 309 fino al bivio quota 1850 metri (1.15 ore). Si prende a destra il Sentiero Spinotti (segnavia 145) che, dopo poco, presenta un tratto attrezzato con una scaletta che permette di superare il primo tratto di gradini rocciosi. Più avanti alcune funi metalliche consentono di transitare lungo lastronate e salti rocciosi intervallati da cenge erbose senza difficoltà. Dopo circa mezz’ora, lasciata ormai alle spalle la parte più “difficile” del sentiero, si prosegue per un largo pianoro prativo da cui si scende attraversando le basse pendici del Pic Cjadin a Forcella Moraret (Morariot sulla mappa) ed al vicino Rifugio Marinelli (2111 m, 2 ore). Qui conviene pernottare per effettuare l’ascensione al Coglians la mattina successiva.
Dal rifugio si risale a Forcella Moraret, si percorre il sentiero n. 143 che sale le pendici meridionali del Pic Cjadin e lo aggira verso ovest evitandone la cima. Si prosegue sulla cresta erbosa fino ai 2307 metri della Forcella Monumenz, quindi si lascia a destra il sentiero n. 143a (sconsigliato in quanto presenta maggiori difficoltà) e si prosegue sul tracciato principale che cala in un vallone dall’aspetto desolato, il Vallone del Ploto. Per tracce si percorre l’intero ramo sinistro del vallone fino a portarsi sotto a un salto roccioso che si supera facilmente.
Dopo averlo oltrepassato, si accede alla parte più alta del vallone che qui si restringe trasformandosi in un ripido canale (possibilità di neve a inizio stagione, attenzione!) che termina alla forcella tra la cima principale e l’anticima est. Senza giungere alla forcella, si sale sulla sinistra per rocce alla cresta est e, infine, alla cima del Monte Coglians (2780 m, 2.30 ore).
Itinerario di discesa
Il ritorno si effettua lungo lo stesso itinerario fino al Rifugio Marinelli (2111 m, 2 ore). Poi si continua per il sentiero segnavia 143 che scende per il vallone del Rio Morarêt intersecando più volte la stradina d’accesso al rifugio ed arrivando lungo quest’ultima al Rifugio Tolazzi ed al parcheggio (1350 m, 1.30 ore).
Foto di Karim Tomasino.
La Guida
L’itinerario completo di mappa e bellissime foto è tratto dalla guida A piedi nel Friuli Venezia Giulia
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