Le escursioni sulle Alpi Giulie di Eugenio Cipriani
Escursioni sulle Alpi Giulie dove tutto sa di Balcani: così le descrive Eugenio Cipriani nella guida A piedi nel Friuli Venezia Giulia di prossima pubblicazione.
Le escursioni sulle Alpi Giulie secondo Eugenio Cipriani.
“L’ho già scritto e lo ripeto a costo di apparire noioso, ma è una teoria geografica di cui sono convinto: le Alpi Giulie e, in parte le Carniche, sono l’anello di giunzione fra la catena alpina propriamente detta e i Balcani.
Sulle Giulie tutto “sa” di Balcani, ben poco invece di Dolomiti, praticamente nulla di Alpi. Per “tutto” intendo tipo di roccia, morfologia, modellamento dei versanti, flora e persino la fauna, che qui annovera oltre all’orso e al lupo anche la lince, animale pressoché scomparso sulle Alpi ma che nel Tarvisiano è ancora presente e che ho potuto, in maniera del tutto inaspettata, ammirare di persona. Che appartengano alle Alpi o al rilievo balcanico, comunque, alla fine ciò che più conta è che le Giulie sono montagne uniche e straordinarie. Sono le montagne dei contrasti per eccellenza. Forse da nessun’altra parte dell’arco alpino orientale i paesaggi passano altrettanto bruscamente dal dolce all’orrido e dal tetro al solare in spazi esigui. Sono montagne contraddittorie, insomma, che per essere visitate a fondo richiedono, sia per i dislivelli che impongono sia per l’asprezza dei percorsi e sia infine per la severità del clima, tanta passione e tanta volontà unite a una buona dose di esperienza.
Geografia in pillole delle Giulie
Dal punto di vista politico-amministrativo, le Giulie si estendono in parte in territorio italiano e in parte in quello sloveno. Sono quindi solitamente divise in Occidentali, le prime, e in Orientali le seconde. In questo volume descriviamo quelle italiane (gruppi del Mangart, Jôf Fuart, Montasio e Canin) ma con una puntata sul Monte Nero (Krn). Quest’ultimo, sebbene sorga in Slovenia, è meta frequentatissima dagli italiani data la relativa vicinanza da Gorizia e quindi anche da Udine e Trieste.
Una caratteristica delle Giulie è la presenza in piena parete, anche sulle più imponenti, di regolari cenge che spesso permettono l’attraversamento dell’intero versante o rappresentano il passaggio ideale di accesso alle sommità. Medio-bassa è in genere la quota di questi monti, tanto che le cime principali si aggirano fra i 2500 e i 2800 metri. Quattro elevazioni troneggiano nelle Giulie Occidentali: il Mangart (2668 m), lo Jôf Fuart (2666 metri), lo Jôf di Montasio (2753 m) e il Canin (2587 m).
Altra caratteristica sono i fondovalle che, pur non raggiungendo quote elevate in assoluto (600-800 m), mantengono in inverno un clima piuttosto rigido. Ciò è dovuto all’inversione termica provocata dal costante afflusso di correnti fredde nordorientali (spesso soffia il vento gelido detto “burano” o “buran”, la triestina “bora”). Dalle regioni siberiane e danubiane queste correnti raggiungono la zona senza incontrare ostacoli nel loro cammino.
Quindi quote basse, sì, ma condizioni climatiche spesso estreme. Regolarsi di conseguenza!”
Foto in alto: Tramonto dal bivacco Vuerich, sullo sfondo il gruppo del Montasio e i Piani del Montasio © Michele Brusini
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