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L’Isola d’Elba riparte: il modello per una vacanza sicura!

L’Isola d’Elba riparte: il modello per una vacanza sicura!
6 Maggio 2020

Traghetti a portata ridotta con arrivi e partenze in qualsiasi giorno della settimana. Informazioni in tempo reale per scegliere le spiagge meno affollate. 400 chilometri di sentieri in cui il distanziamento sociale è sempre stato la normalità. Volete sapere cosa vi attende? Ecco cosa ci consiglia Lucrezia Argentiero nella guida Il giro d’Italia in 50 isole per una vacanza nel triangolo d’oro dei delfini!

Da “scrigno di Plutone” – per via delle preziose miniere di rame, ferro e topazio – a “triangolo d’oro dei cetacei dal naso a bottiglia”. Gli scienziati ancora non si spiegano il perché, ma l’isola d’Elba è diventata il paradiso dei delfini. Sarà per la qualità dell’acqua o per l’abbondanza di cibo o per i fondali sabbiosi che degradano dolcemente. Sono tante le ipotesi, ma una cosa è certa: 40 delfini dal naso a bottiglia, da tre generazioni, hanno colonizzato il mare tra l’Isola d’Elba e Capraia. Una gioia per gli avventori. E sarà una gioia anche per voi.
Dove vederli? Salite sul Monte Calamita, nel comune di Capoliveri, nella parte sudorientale dell’Isola d’Elba. È questa la location più adatta per ammirare i grandi mammiferi marini che sembrano giocare tra le acque. Magari dotatevi di un cannocchiale, proprio come faceva Napoleone durante il suo esilio nell’isola. Ma questa è solo una delle tante cose che vi colpirà una volta approdati all’Elba, definita l’oasi verde del Mediterraneo.

Una natura selvaggia che profuma.

Un’altra caratteristica che attirerà la vostra attenzione sarà il suo profumo. Addentratevi nel sentiero dei Profumi, fra macchia mediterranea, uva e prugnoli selvatici. Passo dopo passo rimarrete continuamente stupiti dalla varietà del paesaggio, che ogni giorno della vostra vacanza sarà diverso dall’altro. Così tanta bellezza concentrata in poche centinaia di chilometri quadrati: monti boscosi, corsi d’acqua, fonti termali, spiagge ruvide di sassi o di sabbia serica. Ai vostri occhi si apriranno squarci di panorama a volte quasi lunari, fatti di terra rossa completamente arsa dal sole. Talvolta vi ritroverete in un paesaggio western, con canyon ruggenti e arrugginiti che sfiorano laghetti verdi. L’Elba, infatti, è pure una terra ricca di storia, fatta di invasioni e di esili che si intrecciano fra loro. Un’isola che deve la sua prosperità a un suolo ricco di ferro, materia duttile, versatile e resistente come il carattere degli abitanti dell’Elba. Seguite il percorso del ferro. Qui, scavando con le mani, è facile portare alla luce tracce di pirite e malachite e scoprire vene di azzurrite e blocchetti d’ocra.
Poi quando proprio non ve lo aspettate, appena oltrepassato l’ennesimo tornante, lì, proprio dietro l’angolo, appariranno una miriade di ginestre che riempiono gli occhi. Anche il mare catturerà i vostri sensi e vi inebrierà con il suo forte odore salmastro. Come non potrebbe con i suoi 147 chilometri di coste? Pensate che ci sono spiagge per tutti i gusti. Dalla minuscola spiaggia Felciaio a Capoliveri, di sabbia e ghiaia, alla spiaggia di Cavoli a Campo nell’Elba, una delle più conosciute di questo fazzoletto di terra. Bella pure la baia di Vetrangoli, detta anche Punta Rossa, che si trova a Capoliveri, a sud nella zona mineraria. È raggiungibile solo via mare. Per provare, invece, il piacere di una talasso ed elioterapia gratuita, raggiungete le piscine naturali scavate nel granito, tra Fetovaia e Seccheto. Se cercate pace, anche in alta stagione, non vi resta che andare lungo la costa sudovest, alle Tombe, spiaggia naturista di ghiaietta grigia raggiungibile solo via mare.

Isola d'Elba

Tra i resti dell’antichità.

Dicevamo che l’isola è ricca di storia. Così, stando sempre a contatto con una natura rigogliosa non vi sarà difficile imbattervi in un santuario catalano al termine di un sentiero di ginestre. O di trovarvi di fronte ad un altare romano, quasi celato in mezzo ai vigneti, o ancora scorgere in lontananza una torre medievale. Ma se non volete lasciare tutto al caso, allora bisogna andare sulle tracce di Napoleone. L’isola d’Elba, dopo la Francia, è infatti, la terra dove il “piccolo grande uomo” è più amato e ricordato. Pensate che la stessa bandiera elbana (fondo bianco e tre api su banda rossa) è proprio quella che Bonaparte portò con sé e fece issare a Portoferraio il 4 maggio del 1814, quando vi approdò. Per calarsi appieno nel suo mondo visitate le due residenze (Villa dei Mulini e Villa San Martino sono entrambe aperte al pubblico e raccolgono i cimeli dell’esilio elbano dell’imperatore francese), il museo della Misericordia (qui, oltre ai ricordi del suo soggiorno all’Elba, sono conservati: la maschera funebre in bronzo e il calco di una sua mano) e il piccolo teatro dei Vigilanti, a Portoferraio, simbolo dei fermenti culturali durante il periodo napoleonico.

Sono tantissimi i modi per visitare l’Isola d’Elba.

Per fare un’altra passeggiata nella storia il posto giusto è il lungomare di Marciana Marina, il penultimo comune toscano in ordine di grandezza. Qui si incontra la cinquecentesca Torre degli Appiani, edificata proprio sugli scogli, dove anche i pirati, l’ottomano Dragut e il feroce Barbarossa bramavano approdarvi. Siete nel bel mezzo del pittoresco borgo Cotone, quartiere di pescatori. Un agglomerato di case, abbellito da palazzetti policromi e scalette, dove gli antichi guzzi vengono ancora tirati in secca a mano e i panni stesi in modo da attraversare i vicoli da finestra a finestra.

Per chi, invece vuole scoprire l’isola in bici, si consigliano due diversi itinerari. Uno, il più semplice e alla portata di tutti, che corre lungo la costa est, da Porto Azzurro a Rio Marina e Cavo (18 chilometri con 450 metri di dislivello). L’altro per i più audaci e i più allenati. È il percorso scenografico ad anello che tocca Procchio, Marciana, Pomonte, Campo nell’Elba, per ritornare a Procchio. Solo 54 chilometri con un dislivello di 1.250 metri. Se proprio non volete rinunciare a così tanta bellezza in punta di pedale e non avete voglia di far tanta fatica, potete sempre noleggiare una bici assistita (www.rentprocchio.it). Continuando il viaggio a ritroso nel tempo non perdetevi gli itinerari alla scoperta del passato minerario. Tante le proposte offerte dal Parco minerario dell’isola d’Elba (www.parcominelba.it). Si va dalle escursioni a piedi a quelle in mountain bike per immergersi nel ricco e variegato mondo dei minerali (si contano circa mille esemplari, tra cui quarzo, tormalina, marmi, dolomie, oligisto, limonite e magnetite) per ripercorrere a ritroso la storia di questa isola: dall’età del rame al Medioevo, fino ai giorni nostri. Un’idea in più? Salite a bordo di un “apino” vintage e lasciatevi portare a zonzo.

E come tralasciare i sapori della gastronomia?

Elba fa rima anche con la buona tavola, tra piatti forti e vini di eccellenza. Zuppa di favolli (grossi granchi pelosi), polpo lesso, zerri fritti, seppie, cacciucco e le aragoste pescate in primavera nella zona di Marina di Campo. E poi le imbollite (focaccine a base di fichi), la sportella (pane con anaci), il gurguglione (verdure fresche passate in padella con sale, olio, basilico e peperoncino), la sburrita e lo stoccafisso (tutti e tre di origine spagnola). Tra i dolci, imperdibile è la schiaccia briaca, di origine orientale con pinoli e uvetta di Smirne. F

Famosi anche i vini, conosciuti fin dai tempi dei Romani, che hanno rallegrato le tavole dei Papi per tutto il Settecento. Oggi le qualità più famose sono il Procanico, il Sangioveto, l’Elba bianco e l’Elba rosso e accompagnano i piatti di una cucina sobria fatta di ingredienti poveri.

Non dimenticate, infine, di ammirare il tramonto dal versante occidentale. Non c’è momento migliore per veder i profili delle altre isole dell’arcipelago: Montecristo, Pianosa, Capraia e, più in là, la Corsica, mentre il sole va a dormire.

La guida

Nella guida trovi inoltre preziosi consigli pratici su dove mangiare e dormire, curiosità e l’idea in più per una vacanza diversa dal solito. Buona lettura!

guida alle isole d'italia