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Il Rifugio Tosa e Pedrotti, un pezzo di storia delle Dolomiti di Brenta

Il Rifugio Tosa e Pedrotti, un pezzo di storia delle Dolomiti di Brenta
27 Febbraio 2020

Il Rifugio Tosa e Pedrotti, belvedere sulla Brenta Alta e sul Croz dell’Altissimo, è tra i 100 rifugi più belli delle Dolomiti di Stefano Ardito.

La Bocca di Brenta, che separa la Brenta Alta dalla Cima Tosa e dal Crozzòn, è il valico più importante del Brenta per escursionisti e alpinisti, e ha visto sorgere a fine Ottocento due dei primi punti d’appoggio del massiccio. Oggi il rifugio Pedrotti, su un terrazzo roccioso a sud del valico, si affaccia dall’alto sul vecchio rifugio Tosa. I sentieri di accesso sono lunghi, sia da Madonna di Campiglio sia da Molveno.

Il rifugio Tosa, il primo della SAT, è stato inaugurato nel 1881. Il rifugio Pedrotti è stato costruito poco dopo dalla Sektion Bremen del DÖAV, è passato alla SAT nel 1914, e nel 1921 è stato dedicato a Tommaso Pedrotti, fratello di Giovanni e Pietro, entrambi presidenti della SAT.
Molte delle vette vicine non sono visibili dal rifugio. S’impongono allo sguardo, oltre al vicino Croz del Rifugio, la Brenta Alta e il Croz dell’Altissimo.

Si raggiungono dal rifugio ferrate come la Via delle Bocchette Centrali, il Sentiero Brentari e il Sentiero Orsi. Gli alpinisti hanno a disposizione decine di vie, di ogni difficoltà, sulle pareti del Croz del Rifugio, della Brenta Bassa, della Brenta Alta, del Campanile Basso, del Campanile Alto, della Cima Tosa e del Crozzòn.

Info utili del Rifugio Tosa e Pedrotti

Quota 2491 metri il Pedrotti, 2439 metri il Tosa
Posti letto 120
Locale invernale 20 posti
Proprietà SAT Trento
Gestore guida alpina Franco Nicolini 349.3646251
Apertura da giugno a settembre
Telefono 0461.948115
Mail info@rifugiotosapedrotti.it
Web www.rifugiotosapedrotti.it

Da Madonna di Campiglio al Rifugio Tosa e Pedrotti

Dislivello 1100 metri
Tempo 6.15 ore a/r
Difficoltà E

Da Madonna di Campiglio, in auto o con i bus-navetta, si raggiungono il posteggio e il rifugio di Vallesinella (1513 metri), e si prosegue a piedi fino al rifugio Casinei (1825 metri, 0.45 ore). Si riparte (segnavia 318) lasciando a sinistra un sentiero per i rifugi Tuckett e Sella, e raggiungendo un crinale da cui appaiono il Crozzòn di Brenta e la Tosa.

Si continua sul Sentiero Bogani, che traversa ai piedi delle rocce del Fridolìn, lascia a sinistra un secondo itinerario per i rifugi Tuckett e Sella, e riprende a traversare in ambiente spettacolare e roccioso superando una cengia, una galleria artificiale e un canalone dove si trova neve fino a luglio. Un’ultima salita a mezza costa e un terrazzo erboso conducono al rifugio Brentei (2182 metri, 1.30 ore), che sorge al centro di una magnifica conca. Si continua a mezza costa sul sentiero che traversa dei ghiaioni e permette di scoprire sulla sinistra il Campanile Alto e poi il Campanile Basso.

Traversata una conca spesso occupata da un nevaio si affronta un gradino (corda fissa), si supera un secondo terrazzo e si risale un pendio spesso innevato, ai piedi del Campanile Basso. Lasciato a sinistra l’attacco della Via delle Bocchette, si arriva alla Bocca di Brenta (2552 metri). Una comoda cengia artificiale conduce al rifugio Pedrotti (2491 metri, 1.30 ore). La discesa richiede 2.30 ore.

La guida

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