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Finalmente disponibile la guida Le 50 ciaspolate più belle d’Abruzzo

Finalmente disponibile la guida Le 50 ciaspolate più belle d’Abruzzo
18 Novembre 2016

Preparatevi a un inverno da favola! Da oggi disponibile sul web, e a breve anche in libreria e in edicola, la nuovissima guida Le 50 ciaspolate più belle d’Abruzzo di Stefano Ardito e Angelo Monti. Gli autorio ce la presentano così

L’escursionismo con le ciaspole è da qualche anno un’attività invernale sempre più praticata, e si pone in alcuni casi come alternativa allo sci di pista, più costoso e meno immerso nella natura. Si è diffuso anche grazie alla continua evoluzione della qualità tecnica delle ciaspole, che permettono oggi di essere usate facilmente, e di progredire là dove qualche anno fa era impensabile.

Ciaspole, più che racchette da neve. Il primo termine, infatti, anche se letterariamente meno ricercato, è diventato più colloquiale e usato. L’etimo è probabilmente di origine ladina e deriva da “ciaspe”, le racchette tradizionali usate dai valligiani della Val di Non, in Trentino, che assomigliavano a dei cesti.

Anche oggi, nonostante siano meno poetiche di quelle di una volta, le ciaspole moderne permettono comunque un forte contatto con la natura. Quando ci si sposta con le ciaspole, infatti, ci si lascia dietro una lunga traccia bianca, forse meno elegante e aggraziata di quella lasciata dagli sci, ma sicuramente più solitaria, perché non è il piacere di una discesa che si ricerca ma un’immersione profonda con la natura. Camminando con le ciaspole nella neve fonda che tutto copre e sommerge, ci si sente distanti da ogni cosa, isolati e dimenticati all’interno di un mondo primordiale.

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L’Appennino abruzzese in particolare, complice la sua varietà di ambienti e paesaggi, offre con le ciaspole innumerevoli itinerari. Molti di questi, nella loro semplicità, consentono anche dopo abbondanti nevicate di ammirare e godere in tutta sicurezza degli splendidi scenari di queste montagne. Altri permettono di effettuare degli anelli, o delle lunghe traversate con dislivelli rilevanti.

Percorsi impegnativi possono svilupparsi in aree isolate al di sopra dei 2000 metri. Necessitano, però, oltre che di un’adeguata preparazione fisica, anche di una buona esperienza tecnica, ovvero della capacità di sapersi orientare e di saper valutare la consistenza del manto nevoso quando le circostanze lo impongono, e soprattutto richiedono l’uso corretto di piccozza e ramponi.

Quando invece l’inverno si manifesta intensamente e il bollettino delle valanghe lo sconsiglia, è fondamentale saper rinunciare a salire in quota. Freddo e neve possono in poco tempo trasfigurare l’Appennino abruzzese in modo inimmaginabile, trasformando case, alberi e rocce in effimere e affascinanti architetture di ghiaccio, mutando completamente il paesaggio che si è conosciuto in estate o in autunno.

Gli itinerari da noi proposti invitano ad esplorare con le ciaspole ai piedi questo mondo incantato, scoprendo in silenzio e con riverente rispetto le dimensioni fiabesche dei suoi ambienti invernali, solenni e misteriosi. È questo che auguriamo a tutti coloro che si metteranno in cammino, con la consapevolezza delle proprie possibilità e l’entusiasmo di chi vede per la prima volta simili spettacoli o di chi riesce ancora a sorprendersi.

Stefano Ardito e Angelo Monti