Escusione ai crateri dell’Etna, uno spettacolo unico in Europa

Carmelo Sgandurra, Eduardo di Trapani e Marilisa Vassallo, autori della guida I 50 sentieri più belli della Sicilia, vi conducono con passione alla scoperta di una terra dai mille aspetti, profumi, sapori. Non possiamo però parlare di escursionismo in Sicilia senza partire da “sua maestà” Etna. E lo facciamo con queste note firmate da Stefano Ardito, che ha contribuito con alcuni itinerari, tra cui quello dedicato ai crateri dell’Etna.

L’Etna, da millenni, affascina i siciliani e i visitatori dell’isola. Il suo nome dialettale, Mongibello, (jebel in arabo significa “montagna”) ricorda la lunga presenza islamica nell’isola. Empedocle, filosofo dell’antica Agrigento, osservò da lontano l’eruzione del 475 avanti Cristo. Marguerite Yourcenar, nelle Memorie di Adriano, racconta che anche l’imperatore salì a osservare i crateri. Nel 1787 Johann Wolfgang von Goethe si fermò ai Monti Rossi. Qualche mese più tardi Déodat de Dolomieu, geologo e vulcanologo francese, si affacciò “sul cratere illuminato da una strana luce bianca che proveniva dall’interno”.
Oggi l’Etna fa parte del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO ed è il cuore di un parco regionale affascinante. Una rete di sentieri consente agli escursionisti di scoprire i boschi, i crateri avventizi e le colate di lava che si estendono ai piedi dei crateri.
D’inverno, quando la neve è sufficiente, si possono utilizzare le ciaspole o gli sci.

L’Etna è una montagna viva. Le esplosioni che lanciano in aria rocce (“bombe vulcaniche”) e nuvole di gas, e le colate di lava che fuoriescono da spaccature che si aprono all’improvviso sui pendii continuano a trasformare la topografia dei crateri.

Al Cratere Centrale, oggi tranquillo, si affiancano il ripido cratere di Nord est, e la Bocca Nuova da cui salgono nuvole di acre fumo giallastro. Da qualche anno, la bocca più attiva è il Cratere di Sud est, che si è formato negli ultimi anni del Novecento, e al quale è molto pericoloso avvicinarsi.

Oggi 170 sensori tengono d’occhio i crateri e le lave, e forniscono informazioni in tempo reale alla Protezione Civile e all’INGV. Salire ad affacciarsi sui crateri è possibile solo partecipando a una escursione organizzata dalle guide alpine e vulcanologiche dell’Etna. Chi viola questa legge regionale rischia una multa, ma soprattutto rischia la pelle.

I crateri dell’Etna offrono uno spettacolo unico in Europa, e nelle giornate serene dalla cima lo sguardo abbraccia mezza Sicilia. Per questo motivo, in una guida che consiglia a chi cammina altri 49 itinerari da fare per conto proprio, abbiamo inserito un itinerario dov’è obbligatorio e giusto farsi condurre. Ne vale certamente la pena.

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La guida

L’itinerario completo di scheda tecnica, descrizione dettagliata e mappa lo trovi nella guida I 50 sentieri più belli della Sicilia di Carmelo Sgandurra, Eduardo di Trapani e Marilisa Vassallo:

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