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Trekking Valle Spluga: il Lago d’Emet e il Pizzo Spadolazzo

Trekking Valle Spluga: il Lago d’Emet e il Pizzo Spadolazzo
15 Giugno 2018

Vi presentiamo un’escursione alla volta del lago più pittoresco della Valle Spluga: il Lago d’Emet. L’itinerario è tratto dalla nuova guida A piedi in Lombardia

Uno degli angoli più pittoreschi e famosi della Valle Spluga è la conca che ospita il Lago d’Emet, a nord di Madesimo. Uno storico rifugio splendidamente gestito – il Rifugio Bertacchi – fa da guardia a quest’oasi di pace e ai panorami sui tremila dell’alta Valle Spluga, torreggianti al di là degli Andossi. Due sono gli itinerari che raggiungono la conca dell’Emet e il Rifugio Bertacchi: si può scegliere di salire in auto fino al Lago di Montespluga e da lì attraversare a piedi gli Andossi, quindi traversare quasi in piano le pendici dello Spadolazzo (itinerario che richiede solo un’ora di cammino), oppure si può partire da Madesimo, e più precisamente dalla frazione Macolini, a nord della cittadina (che richiede una mezz’ora di cammino in più). Presentiamo in dettaglio la seconda opzione.

Scheda tecnica itinerario

Quote da 1656 a 2720 m
Dislivello 1070 m
Tempo 3 ore in salita; 2 ore in discesa
Difficoltà E, EE per il Pizzo Spadolazzo
Segnaletica bianco-rossa
Periodo consigliato da luglio a ottobre
Cartografia Kompass 92 Valchiavenna-Val Bregaglia
Punti d’appoggio Rifugio Giovanni Bertacchi, CAI Valle Spluga-Madesimo, 24 posti letto. Apertura estiva, tel. 334.7769683.

Accesso

Si attraversa in auto il paese di Madesimo, quindi si prosegue per circa 3 chilometri (nord) nella Valle Scalcoggia fino alla frazione Macolini (1656 m), dove si lascia l’auto. Qui l’urbanizzazione è ormai ridottissima: si fanno spazio prima alcuni pascoli, quindi la naturale vegetazione arborea. Agli inizi di giugno, da questi prati spunta una miriade di fiori di montagna, che danno luogo a uno spettacolo di colori sgargianti; lontano, sullo sfondo, la mole elegante del Pizzo Quadro.

Itinerario

Si prende a camminare dapprima nel bel fondovalle, chiuso di fronte a noi dal muraglione del Pizzo Spadolazzo (meta opzionale di questa escursione), quindi si piega a destra per andare ad affrontare, con numerosi tornanti, la ripida salita alla conca che accoglie il Lago d’Emet. Quando rododendri e piante di lampone vanno via via diventando sempre più rari, e contemporaneamente il pendio si fa meno ripido, è segno che la meta è vicina; e infatti poco oltre appare finalmente la bella struttura del Rifugio Bertacchi (2196 m, 1.30 ore), posizionato in cima al colletto erboso che cinge a ovest il Lago d’Emet. Il contesto paesaggistico in cui è calato il rifugio è incantevole: le pacifiche rive del lago sono la dimora di numerosissime marmotte, mentre verso ovest si è distratti dalla bellezza del panorama sulle cime dell’Alta Valle Spluga.

Variante

Se si è disposti a sacrificare qualche ora di riposo su questi magnifici prati per andare a spingere la vista ancora più lontano, si può affrontare l’ascesa del Pizzo Spadolazzo, il panettone roccioso che si eleva alle spalle del rifugio. A raggiungerne la panoramica vetta è una traccia di sentiero, forse poco battuta ma perfettamente segnalata con segnavia bianco-rossi. Per la ripidezza dell’ultima rampa di sfasciumi che porta alla vetta, l’itinerario è consigliato solo ad escursionisti esperti.

Dal Rifugio Bertacchi si aggira il lago a nord seguendo le indicazioni per il Passo d’Emet (Pass da Niemet su CNS), cui però non si perviene: a metà strada circa, infatti, si trova la deviazione (sinistra) per lo Spadolazzo, segnalata tramite una scritta rossa su un masso. Il sentiero striscia dapprima in leggera salita fra imponenti placche e gibbosità rocciose, quindi prende a salire con più decisione lungo gli sfasciumi che colano dal panettone sommitale. Alcuni faticosi tornanti e diversi passaggi di facili roccette portano alla vetta del Pizzo Spadolazzo
(2720 m, 1.30 ore).
I panorami si allargano su tutta la Valle Spluga, sull’ampio solco della Val Loga, sul sottostante Lago di Montespluga e sul gruppo ghiacciato del Suretta. La discesa è da compiersi lungo lo stesso percorso e riporta a Macolini in circa 2 ore.

L’itinerario è tratto dalla guida A piedi in Lombardia

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