Escursione a Salina, il Monte Fossa delle Felci

Escursione a Salina

Trekking alle Eolie: escursione a Salina con l’itinerario proposto nella guida I 50 sentieri più belli della Sicilia di Carmelo Sganudrra, Eduardo Di Trapani e Marilisa Vassallo.

Perché un’escursione a Salina

Salina è detta l’isola verde perché tra le sette dell’arcipelago eoliano è quella più ricca di vegetazione.
È dotata di un’ottima rete di sentieri che permette di scalare i suoi due crateri, alti quasi mille metri, e di girare intorno a uno di essi, il Monte dei Porri, per raggiungere la baia di Pollara, la spiaggia resa celebre dal film Il Postino. Insieme all’altro vulcano, il Monte Fossa delle Felci, la cima ricade all’interno di una Riserva Naturale Orientata ricca di rimboschimenti.
Non potranno non sorprendere i castagni che si incontreranno lungo i sentieri, anche a basse quote, tra i vigneti o vicino ai corbezzoli. Salina è anche terra di malvasia e di capperi, di sapori forti e decisi come accade in tutte le zone vulcaniche.

Raggiungibile con il traghetto e con l’aliscafo, ha due approdi e il suo territorio è diviso tra tre comuni, Santa Marina Salina, Malfa e Leni, ben collegati da un servizio di autobus che permette di organizzare le escursioni partendo da qualsiasi località.

Escursione al Monte Fossa delle Felci

L’itinerario proposto parte da Rinella, porticciolo del comune di Leni, e, dopo avere scalato Monte Fossa delle Felci, la cima più alta delle Eolie, conduce attraverso una discesa piuttosto impegnativa, a Lingua, frazione di Santa Marina sorta vicino a uno stagno costiero che fungeva in passato da salina e che all’isola ha dato il nome.

Al termine di una escursione impegnativa, ci si potrà rifocillare in uno dei locali del lungomare che propongono le mitiche granite siciliane e il “pane cunzatu”, cioè farcito con ogni ben di dio.

La primavera e l’autunno sono le due stagioni migliori per visitare l’arcipelago e affrontare escursioni faticose come la salita ai vari crateri.
In estate è consigliabile non camminare nelle ore calde e modificare l’itinerario proposto, tornando indietro dalla cima al punto di partenza attraverso il sentiero all’ombra dei boschi piuttosto che scendere a Lingua o a Santa Marina affrontando un percorso ripido e tutto sotto il sole a picco.

Scheda tecnica itinerario

Quote da 0 a 962 metri
Dislivello 1000 m
Tempo 4 ore
Difficoltà EE
Segnaletica tabelle
Periodo consigliato tutto l’anno
Cartografia IGM 1:25.000 244 IV SO Isola Salina. Kompass 1:25.000 Isole Eolie o Lipari. LAC 1:25.000 Isole Eolie o Lipari. Freytag & Berndt 1:25.000 Isole Eolie o Lipari
Dati GPS JUTM-ED50-33S

Accesso

Il percorso inizia dal borgo di Rinella (0 metri, N4266627-E485085) in direzione di Leni.

Itinerario di salita

Si evita la strada asfaltata imboccando un sentiero che sale dalle case del porticciolo. Dove si incrocia l’asfalto, a una deviazione (63 metri, N4266914- E484896) dopo avere lasciato le ultime case, si riprende subito lo sterrato. Giunti a Leni, si può fare una sosta alla piazzetta della chiesa (195 metri, N4267388-E484871, 0.30 ore) prima di riprendere la salita. Il paese è adagiato su una terrazza naturale che dà l’impressione di essere sospesi tra mare e cielo. Dalla chiesa si torna indietro di pochi metri, e alla fine delle case si imbocca una strada che sale verso Valdichiesa, località ricca di vigneti. Al primo bivio si prosegue a sinistra e si continua fino ad incrociare la SP 182 che, a destra in pochi minuti, conduce al Santuario della Madonna del Terzito (310 metri, N4268329-E485402, 0.15 ore).

Dal santuario comincia il tratto dell’itinerario che si svolge all’interno dell’area protetta, ben segnalata. Si costeggia un vigneto e si sale su un ripido viottolo in parte a gradoni che, tagliando la pista forestale, conduce al Rifugio del Comandante (591 metri, N4268103-E486010, 0.15 ore). Nei pressi del rifugio un bivio indica due vie alternative. Si imbocca quella a sinistra e si sale dentro il bosco fino al Rifugio Monte Rivi (802 metri, N4268390-E486506, 0.30 ore). Si riprende la pista forestale e si giunge presto ad un incrocio dove, fra le tre alternative si sceglie la strada centrale, una scorciatoia che, in pochi minuti, conduce ad un bivio che a destra sale verso la cima di Monte Fossa delle Felci, ben segnata da una lapide con una croce (962 metri, N4267609-E486551, 0.15 ore). La sommità del vulcano permette di osservare dall’alto l’antico cratere, ricco di vegetazione, ma soprattutto offre un panorama a 360 gradi sulle altre sei isole.

escursione a salina
Nella foto in alto il Monte dei Porri. In questa foto, escursionisti sulla ripida discesa per Lingua.

Itinerario di discesa

Si torna indietro e, superato il bivio da cui si era spuntati, si arriva ad un altro incrocio dove si svolta a destra per Lingua (a sinistra si va a Santa Marina). La strada conduce fuori dal bosco su un pianoro panoramico (879 metri, N4267040-E486728, 0.15 ore) che offre un bel colpo d’occhio su Lipari e Vulcano. Il percorso si svolge ora su una traccia molto accidentata che scende con forte pendenza, a tratti tra sabbie vulcaniche o tra sassi, sul fianco più ripido dell’antico edificio vulcanico. Il sentiero termina sulla strada asfaltata nei pressi della centrale idrica (83 metri, N4265603-E488092, 1.45 ore). Poco dopo si incontrano le prime case di Lingua. La strada scende verso il mare e conduce alla piccola salina prospiciente il faro, punto di arrivo dell’escursione (N4265442- E488769, 0.15 ore).
Si ritorna al punto di partenza utilizzando gli autobus del Consorzio Intercomunale.

La guida

L’itinerario completo di scheda tecnica, descrizione dettagliata e mappa lo trovi nella guida I 50 sentieri più belli della Sicilia di Carmelo Sgandurra, Eduardo di Trapani e Marilisa Vassallo:

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