Cervi, camosci, lupi, orsi: gli incontri nel Parco d’Abruzzo

Incontri ravvicinati con la straordinaria fauna del Parco d’Abruzzo ti aspettano. L’orso marsicano, il lupo, il cervo, il camoscio, la volpe si possono avvistare camminando con gli itinerari descritti da Stefano Ardito nella nuova guida Sentieri nel Parco Nazionale d’Abruzzo.
Cervi, caprioli e camosci
Nelle foreste del Parco d’Abruzzo vivono animali di straordinario fascino. È il caso del cervo, reintrodotto nei primi anni Settanta dopo essere stato cacciato fino all’estinzione sull’Appennino. Inconfondibile a causa delle corna ramificate, questa specie si lascia vedere tra Rocca Tre Monti e la Camosciara, intorno a Passo Godi, sulle rive del Lago di Barrea, in Val di Rose e in altre zone, e frequenta l’abitato di Villetta Barrea.
Ha abitudini più elusive il capriolo, presente nella faggeta e nei querceti delle zone meno elevate. Occorre raggiungere il margine superiore del bosco, invece, per vedere il camoscio d’Abruzzo, che vive nell’alta Val di Rose, sul Monte Petroso, sulla Meta e sul Monte Amaro di Opi. A salvarlo dai fucili e dalla diffusione delle pecore, sono state le rocce e gli inaccessibili boschi della Camosciara. Il più classico “sentiero dei camosci” del Parco sale da Civitella Alfedena alla Val di Rose e a Passo Cavuto.

L’orso marsicano
Non è facile vedere da vicino il re delle foreste d’Abruzzo. Impressionante per le dimensioni, l’orso marsicano si nasconde quasi sempre agli occhi dei visitatori, che pure sarebbero felici di incontrarlo. Dopo anni di ingiustificato ottimismo, le stime più recenti parlano oggi di oltre 50 orsi nell’Appennino Centrale. Circa 40 di questi animali vivono nel Parco d’Abruzzo, Lazio e Molise. Nonostante l’importanza della specie, alcuni orsi continuano a essere uccisi ogni anno tramite bocconi avvelenati o lacci per cinghiali. I periodi migliori per incontrarlo sono quelli che seguono il risveglio e precedono il letargo, nei quali l’orso resta in movimento a lungo. A maggio-giugno, dimagrito durante il riposo invernale, ha bisogno di ingurgitare una enorme quantità di cibo. Qualcosa del genere accade con i primi freddi dell’autunno, quando deve immagazzinare del cibo prima di ritirarsi nella tana.
Il lupo
D’inverno, quando il terreno è innevato, si possono scoprire facilmente le tracce del lupo appenninico, lo splendido ed elusivo predatore che frequenta tutti gli ambienti e tutte le quote del Parco. Odiato per millenni dall’uomo, è stato cacciato fin sull’orlo dell’estinzione. Oggi, però, la specie si è nettamente ripresa. Nel Parco ne vivono alcune decine di esemplari: una cifra che la mobilità di questi animali rende relativa. In poche ore i lupi possono spostarsi verso le Cinque Miglia o il Sirente, per poi tornare altrettanto rapidamente alla base.

L’elenco dei mammiferi prosegue con specie più comuni come la volpe, il tasso, la donnola, la martora, la faina, il riccio, il ghiro e lo scoiattolo.

La guida
96 itinerari completi di mappa e foto sono descritti nella guida Sentieri nel Parco Nazionale d’Abruzzo.
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