La Cascata del Catafurco, gioiello del Parco dei Nebrodi

Cascata del Catafurco

Alta oltre trenta metri, la Cascata del Catafurco offre uno spettacolo di straordinaria bellezza agli occhi di chi la visita. E noi vi invitiamo a raggiungerla con l’itinerario descritto nella guida I 50 sentieri più belli della Sicilia.

La Cascata del Catafurco si trova tra i comuni di Galati Mamertino e Longi, due delle porte di accesso al Parco dei Nebrodi. Sono paesini che hanno vissuto soprattutto di pascolo ma che negli ultimi anni hanno investito sul turismo valorizzando l’immensa ricchezza offerta dal territorio, dai boschi ai beni culturali fino ai prodotti tipici tra cui spiccano formaggi e salumi. Numerosi bed&breakfast e aziende agrituristiche permettono di soggiornare a costi contenuti.

Nei dintorni si possono visitare le Rocche del Crasto, dove nidificano l’aquila reale e il grifone e da cui si godono paesaggi mozzafiato, e il Bosco di Mangalaviti, sulla dorsale dei Nebrodi. Qui è anche possibile effettuare escursioni come quella alla Stretta di Longi, una profonda e suggestiva gola tra le montagne.

Il sentiero per la Cascata del Catafurco

Molto frequentato dagli escursionisti è il sentiero che conduce alla Cascata del Catafurco, un salto di circa 30 metri all’interno della Marmitta dei Giganti dove, durante l’estate, molti concludono il trekking con un tuffo.

Il sentiero si sviluppa quasi per intero su di una strada sterrata di servizio ai piccoli allevamenti di capre, suini e asinelli che si incontreranno lungo il percorso. Si cammina a mezza costa lungo il fianco sinistro della valle punteggiato da piccole sorgenti. Una sosta la merita il piccolissimo borgo Molisa, un villaggio abbandonato realizzato tutto in pietra a secco. Le tabelle segnaletiche indicano i pagliai “pagghiari”, ricoveri dei pastori con la base in pietra e il tetto di paglia.

Un pagliaio del borgo di Molisa

Lungo il percorso non ci sono boschi e zone d’ombra per cui in estate conviene affrontarlo evitando le ore assolate. La vegetazione predominante è la macchia mediterranea, dove spiccano gli arbusti di ginestrone che tinge di giallo la vallata nel mese di giugno. In questi habitat sono molto diffuse le piante aromatiche come origano e timo.

Vicino al letto del fiume, prima di arrivare alla cascata, è ben segnata una località in cui fiorisce la petagna, una specie endemica della Sicilia, rarissima e a rischio di estinzione. Una chicca per gli appassionati di botanica che la potranno trovare fiorita nella tarda primavera.

 

La guida

L’itinerario completo di scheda tecnica, descrizione dettagliata e mappa lo trovi nella guida I 50 sentieri più belli della Sicilia di Carmelo Sgandurra, Eduardo di Trapani e Marilisa Vassallo:

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