Il Bivacco Luca Vuerich | A piedi nel Friuli Venezia Giulia
La lunga e impegnativa escursione che sale al bivacco Luca Vuerich per il Sentiero attrezzato Ceria-Merlone è descritta da Eugenio Cipriani nella guida A piedi nel Friuli Venezia Giulia.
È bello e giusto ricordare un alpinista dedicandogli una via di roccia, un sentiero, una ferrata o un bivacco? Sembrerebbe di sì, visto che questa è la prassi in uso fra alpinisti ed escursionisti da oltre un secolo. Io ad essa non mi allineo e, nel mio piccolo, le volte che ho dedicato qualche mia “prima” in montagna si è sempre trattato di persone che erano (e sono) in vita. Pur sapendo di indurle, talvolta, a gesti apotropaici. Tuttavia, dalle chiacchiere scambiate dopo una scalata oltre trenta anni fa al Pellarini con Luca Vuerich, forte alpinista tarvisiano caduto sulle Ponze nel gennaio 2010, so che il luogo dove hanno deciso di erigere un bivacco e dedicarlo alla sua memoria rientrava fra i suoi preferiti.
D’altronde la cresta del Foronon del Buinz, che da un lato sprofonda in Val Saisera con dirupi alti quasi un migliaio di metri e dall’altro scoscende sull’incantevole Altopiano del Montasio, è uno dei luoghi più spettacolari delle Alpi Giulie.
Il bivacco sorge fra la Forca de Lis Sieris e la forcella Lavinal dell’Orso e può servire come appoggio per chi percorre il Sentiero attrezzato Ceria-Merlone, vero e proprio must delle Alpi Giulie.
Sentiero che esiste da mezzo secolo e che in tanti hanno percorso, scrivente compreso, senza aver avuto bisogno di bivaccare. Comunque un punto di riparo non fa male a nessuno e certo può venire utile a quanti si aggirano sulle cime del Montasio in tardo autunno o d’inverno.
Scheda tecnica itinerario
Quote da 1505 a 2531 m
Dislivello 1300 m
Tempo 8 ore
Difficoltà EEA
Segnaletica bianco-rossa 622, 664, 626, 625, 624
Periodo consigliato da fine giugno a metà ottobre
Cartografia Tabacco 019 Alpi Giulie Occidentali Tarvisiano
Rifugi e punti d’appoggio
Rifugio Giacomo di Brazzà (1660 m), di proprietà della Società Alpina Friulana – Sezione di Udine del CAI, 18 posti letto, aperto da metà giugno a fine settembre e nei weekend di ottobre, tel. 346.2280072, www.alpinafriulana.it. Bivacco Luca Vuerich (2531 m), di proprietà del Soccorso Alpino Cave del Predil, 9 posti, sempre aperto e incustodito, dispone di cisterna d’acqua.
Accesso
Da Chiusaforte si segue l’itinerario precedente fino a Sella Nevea e quindi agli alpeggi del Montasio (1505 m).
Itinerario di salita
Lasciata l’auto, si prende a destra la stradina asfaltata, si prosegue dritti sul sentiero segnavia 622 e, ignorando le varie diramazioni a quota 1527 metri, in breve si raggiunge il Rifugio Giacomo di Brazzà (1660 m, 0.30 ore).
Spalle al rifugio si prosegue per un sentiero che piega subito a sinistra e si sdoppia: al bivio 1686 metri si lascia a sinistra il segnavia 663 che porta alla Forca Disteis e al Montasio per prendere invece il sentiero di destra segnavia 664.
Si risalgono le ripide ma facili pendici sudoccidentali delle Cime Gambon fino ad un bivio (2285 m, 1.30 ore). Si lasciano a sinistra il Sentiero Leva e la Cima di Terrarossa per imboccare sulla destra in falsopiano il Sentiero Ceria-Merlone che, dopo una lunga traversata esposta ma facile, porta alla Forca de Lis Sieris (2274, 0.30 ore).
Dalla sella (dove conviene imbragarsi) si sale a destra per ghiaione e roccette fino ad incontrare i primi tratti attrezzati che portano in cresta dove sono presenti anche ruderi di baracche di guerra. In breve si raggiungono la sommità del Foronon del Buinz e il Bivacco Vuerich (2531 m, 0.45 ore), che offre un panorama straordinario a 360°.
Itinerario di discesa
Ora il sentiero prosegue in discesa fino alla Sella del Buinz (2464 m). Poi aggira sulla destra la vetta del Modeon del Buinz con facili passaggi su cengia.
Raggiunta una forcella (2485 m) da cui scende ripido per un canalone ghiaioso e roccette instabili ma ben attrezzate, si arriva alla Forca de La Val (2352 m, 0.45 ore).
Si riprende a salire, si oltrepassa una lunga ed esposta cengia (attrezzata solo in parte) e si prende il filo del crinale fino a portarsi poco sotto a Punta Plagnis. Il Sentiero Ceria-Merlone aggira la vetta sulla destra portandosi sul lato nord per raggiungere Forcella Cregnedul (2340 m), fra il Monte Cregnedul e la Punta Plagnis.
Superata la forcella, il Ceria-Merlone svolta bruscamente a sinistra, attraversa tutta la parete nordorientale della Punta Plagnis (attenzione agli stambecchi che possono muovere sassi) e, superati alcuni tratti attrezzati su ghiaione, arriva alla Forcella Lavinal dell’Orso (2138 m, 1 ora), da cui si gode uno spettacolare scorcio sul circo superiore della Val Saisera detto “Alta Spragna”.
Trascurato il Sentiero Goitan, si inizia a scendere imboccando verso destra il sentiero segnavia 626. Si segue un erto vallone dove, a quota 1944 metri, ci si raccorda al sentiero segnavia 625 (0.30 ore) che proviene dal Rifugio Corsi. Lo si segue verso destra (sud) salendo fino al Passo degli Scalini (2022 m). Si continua ora in discesa (sempre segnavia 625) fino a un bivio dove si prende sulla destra il segnavia 624 che in breve conduce alla Casera Cregnedul (1515 m, 1.15 ore).
Ci si innesta verso ovest su una lunga forestale che porta prima a Casere Larice (1499 m) e poi, ignorando altre deviazioni, all’incrocio di quota 1527 metri. Si svolta a sinistra e, per strada asfaltata, in breve si torna al parcheggio dell’Altopiano del Montasio (1505 m, 1.15 ore).
Foto: Flavio Pesamosca.
La Guida
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