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Escursione al Monte Cengio: il Salto del Granatiere

Escursione al Monte Cengio: il Salto del Granatiere
23 Luglio 2025

La Grande Guerra ha trasformato in storia la natura dell’Altopiano di Asiago, lasciandovi tracce ovunque. L’escursione al Monte Cengio è descritta nella nuova edizione della guida I 50 sentieri più belli dell’Altopiano di Asiago di Federica Pellegrino.

La Grande Guerra ha trasformato in storia la natura dell’Altopiano di Asiago, lasciandovi tracce ovunque. Questo itinerario è la testimonianza di uno degli episodi più tragici del conflitto e si sviluppa nell’area sacra del Monte Cengio, lungo le postazioni italiane che dovevano difendere la pianura padana, ed è inserito nell’Ecomuseo della Grande Guerra delle Prealpi Vicentine.

L’episodio a essa legato risale al maggio 1916, quando l’esercito austroungarico lanciò un’offensiva sugli altopiani veneti, la Strafexpedition, voluta per punire il tradimento italiano alla Triplice Alleanza. Per fermare l’avanzata austriaca che aveva travolto in pochi giorni la linea di difesa posta sulle creste settentrionali, seimila uomini della Brigata Granatieri di Sardegna, comandati dal Gen. Pennella, furono inviati sulla propaggine meridionale dell’Altopiano. Scrisse il Gen. Pennella: “Si narrava già di aver veduto rotolare per le rocce strapiombanti sull’Astico nel furore dell’ardente lotta, grovigli umani di austriaci e granatieri”. La montagna cadde in mano nemica il 3 giugno 1916, ma il sacrificio della Brigata Granatieri di Sardegna riuscì a fermare l’invasione della pianura. Gli austriaci, infatti, si ritirarono presto dai territori occupati e, il 24 giugno 1916, le truppe italiane ripresero possesso del Monte Cengio e di tutto il pianoro circostante fino alla Val d’Assa.

In seguito, i comandi italiani predisposero una serie di opere difensive sul nodo montuoso del Cengio, con postazioni in caverna e camminamenti di raccordo, collegati da una mulattiera di arroccamento denominata “La Granatiera” in onore del corpo che qui difese la pianura veneta.

Con rispetto, dunque, entriamo in questo museo naturale della storia d’Italia.

L’anello si sviluppa per circa 4,5 chilometri su sentiero ben segnato, mulattiera di arroccamento e gallerie, alcune non illuminate, per cui è opportuno avere con sé una torcia o una lampada frontale. I tratti molto esposti in cengia sono sempre ampi e protetti da una recinzione con cavi metallici. Ad ogni modo ciò va tenuto in considerazione qualora si soffra di vertigini. Se si hanno bambini con sé bisogna prestare la massima attenzione.

Scheda tecnica itinerario

Quote da 1286 a 1354 m
Dislivello 150 m
Difficoltà T
Tempo 1.40 ore
Segnaletica segnavia 651, segnavia bianco-rossi al suolo, cartelli
Periodo consigliato da aprile a novembre
Punti di appoggio Rifugio al Granatiere, tel. 0445 1922320
Cartografia Tabacco scala 1:25.000 Altopiano dei Sette Comuni, Asiago, Ortigara

La guida

Trovi l’itinerario completo di descrizione e cartina dettagliate, foto e traccia gpx nella guida I 50 sentieri più belli dell’Altopiano di Asiago