Parco Nazionale d'Abruzzo

Escursioni per esplorare i sentieri del Parco Nazionale d’Abruzzo

Le tracce dell’orso nel bosco, le impronte del lupo sul terreno bagnato e sulla neve. L’apparizione dell’aquila nel cielo, i poderosi bramiti dei cervi in autunno, i camosci puntuali all’appuntamento sui pascoli dell’alta Val di Rose e sulle creste del Monte Amaro di Opi e della Meta.
E poi le fioriture di orchidee selvatiche, iris, narcisi, genziane e altre specie che colorano i prati e le radure a primavera, gli aspri e severi paesaggi carsici del versante laziale, le affascinanti faggete della Val Fondillo e di Prato Rosso, di Selva Bella e della Val Canneto.

Nel cuore della Penisola, con alle spalle quasi un secolo di storia, il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise è il simbolo della protezione della natura sull’Appennino.
Istituito per salvare l’orso e il camoscio, assediato a lungo dal bracconaggio, dall’edilizia, dall’ostilità di parte della popolazione locale, da qualche decennio ha iniziato a essere apprezzato come merita. Il suo fascino, oltre che nella fauna, sta nell’aspra orografia delle montagne, nella suggestione dei borghi, delle faggete, delle rocce e dei pascoli. Nei paesi esistono aree faunistiche, sentieri-natura e musei.

Chi vuole proseguire verso il cuore dell’area protetta può scegliere tra centinaia di sentieri, che si trasformano d’inverno in itinerari da seguire con i ramponi, le ciaspole o gli sci. Cuore del Parco è la Valle del Sangro, che ospita i centri più noti come Civitella Alfedena, Pescasseroli e Opi. Borghi di straordinario fascino, però, esistono anche nelle valli vicine, a iniziare dalla splendida e celebre Scanno.
L’area protetta, da decenni, si estende anche nelle regioni vicine. Solo nel 2002 il suo nome è stato cambiato in Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. Il fascino della natura e dei sentieri non cambia.

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