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Mese: Dicembre 2021

Scialpinismo al Pizzo di Sevo | Monti della Laga

Scialpinismo sul Pizzo di Sevo dalle Macchie Piane con l’itinerario di Luca Mazzoleni descritto nella guida Scialpinismo in Appennino Centrale.

Gita molto conosciuta che sale al Pizzo di Sevo dalla conca di Amatrice per il versante laziale della montagna. Un’ottima gita d’introduzione ai Monti della Laga. La possibilità di salire di quota per la comoda strada verso le Macchie Piane consente di cercarsi la neve e mettere sempre gli sci fin da dove si lascia l’auto.

Località di partenza strada delle Macchie Piane, quota 1200/1400, secondo l’innevamento
Dislivello 1000/1200 m
Tempo di salita 2,30 ore
Difficoltà MS (Medio Sciatore)
Esposizione ovest
Cartografia Monti della Laga, CAI Teramo/Selca; Monti della Laga, CAI/S.E.R.

Accesso

Si esce dalla SS 4 Salaria al bivio di Amatrice, da qui per Sommati e Sant’Angelo. Si sale in macchina per la strada asfaltata che da Sant’Angelo porta alle Macchie Piane, posteggiando dove inizia la neve e la strada diviene percorribile in sci.

pizzo di sevo scialpinismo sui Monti della Laga

Salita

Lasciata l’auto si sale dolcemente lungo il tracciato della strada, ignorando le deviazioni laterali, fino a sbucare fuori del bosco sul dosso delle Macchie Piane 1600 m circa (paletto con segni CAI), con vista sulla cima del Pizzo. Si prosegue verso est/sud/est per il pianoro delle Macchie Piane che diventa arrotondato crinale e riprende a salire. Si attraversa una fascia di bosco (qualche segno bianco-rosso sui tronchi, in direzione della cima ora ben visibile). Da qui il pendio si fa più ripido e dirigendosi verso est si rimonta il versante guadagnando il conetto terminale giungendo così in vetta al Pizzo di Sevo 2419 m (alta croce metallica, ore 3,00/4,00).

Discesa

Lungo la traccia di salita.

La guida

L’itinerario proposto è tratto dalla guida Scialpinismo in Appennino Centrale di Luca Mazzoleni.

scialpinismo-in-appennino-centrale-mazzoleni

Rocca Calascio, a piedi in luoghi da favola | Gran Sasso

Rocca Calascio da Santo Stefano di Sessanio: un facile anello per tutti alla scoperta di luoghi da fiaba è descritto nella guida Abruzzo a piedi di Giuseppe Albrizio.

A volte non occorrono itinerari difficili per scoprire luoghi straordinari come il castello di Rocca Calascio.

Si tratta di un anello per tutti, facile e molto panoramico, con la vista che si allarga dai monti del Sirente-Velino alla Maiella e abbraccia tutta la catena del Gran Sasso.

La meta finale, Rocca Calascio, è un luogo incantato. Questo splendido castello vide la sua origine nel XII secolo, dapprima con la costruzione di una isolata torre di guardia, alla quale nel XV secolo fu aggiunto un possente recinto murario, rinforzato ai quattro angoli da torrioni circolari.

Intorno a questa fortezza durante il Medioevo si sviluppò un borgo fortificato, preposto al controllo degli immensi pascoli e dei greggi di pecore che seguivano la transumanza lungo il regio tratturo per Foggia. Alla fine del XVI secolo il borgo fortificato di Calascio e quello di Santo Stefano di Sessanio vennero acquistati dai Medici, la grande famiglia di banchieri fiorentini con grandi interessi anche nell’industria della lana.

A causa del terremoto del 1703 il castello subì gravi danni e fu lasciato andare in rovina. Anche il commercio della lana andò perdendo importanza e il regio tratturo vide sempre meno greggi man mano che la lana veniva sostituita da altri materiali.

A poca distanza dalle torri della rocca si trova la Chiesa di Santa Maria della Pietà, edificata nel XVI secolo in stile rinascimentale.

Scheda tecnica itinerario per Rocca Calascio

Quote da 1230 a 1460 m
Dislivello 400 m
Sviluppo 11 km
Tempo 2.15 ore in salita, 1.15 ore in discesa
Difficoltà E
Segnaletica bianco-rossa 267, assente in alcuni tratti
Periodo da maggio a novembre eccetto con neve o ghiaccio
Cartografia Gran Sasso d’Italia, CAI L’Aquila, D.R.E.AM.
Con i bambini adatto ai ragazzi dagli 11 anni in su

La guida

L’itinerario completo di descrizione dettagliata, foto, mappa e traccia GPX la trovi nella guida Abruzzo a piedi  e Gran Sasso-Laga a piedi di Giuseppe Albrizio.

La Piramide etrusca | Itinerari | Lazio a piedi

La Piramide etrusca, Santa Cecilia, il Fosso Castello e la Torre di Chia: quando la roccia diventa piramide, cippo, vasca e altare. Filippo Belisario descrive l’itinerario nella guida Lazio a piedi.

L’escursione consente di compiere un viaggio fra gli orli di rupi, i massi crollati, i plateaux e le forre dell’antico vulcano Cimino. La roccia caratteristica del luogo è chiamata “peperino”, per la presenza di piccoli minerali scuri ricchi di ferro e magnesio, e deriva da esplosioni vulcaniche di circa un milione di anni fa. L’erosione ha agito su questo tavolato scavando nel tempo profonde forre e, ai bordi, provocando il distacco di enormi massi.

È a partire da questi monoliti dalle forme più varie, di roccia tenace ma facilmente modellabile, che gli antichi abitanti di quest’area diedero vita a un diffuso complesso rupestre ricco di fascino e mistero. Il monumento più curioso ed enigmatico è la cosiddetta “Piramide etrusca”, caratterizzata da un ampio piano inclinato con rampe di scale sagomate a mano, ripiani dedicati ai culti rituali e strette canalizzazioni per far defluire i liquidi sacrificali. Noto da sempre agli abitanti del posto, fino al 2008 il monolite era nascosto dalla vegetazione. Nell’insediamento di Santa Cecilia il fenomeno è ancora più evidente con la roccia scavata a formare abitazioni, giacigli, tombe, “pestarole” (vasche per pigiare l’uva) e il basamento di una chiesa medievale.

Una piacevole deviazione verso le cascatelle del Fosso Castello consente idealmente di immergersi nelle acque del battesimo di Cristo immortalate nel Vangelo secondo Matteo di Pasolini. Lo spirito del poeta si percepisce tuttora nell’aria anche grazie alla soprastante Torre di Chia, luogo dell’anima dove spesso egli amava ritirarsi.

torre di chia

Scheda tecnica

Quote da 220 a 310 m
Dislivello 220 m
Tempo 2.40 ore
Difficoltà T/E
Segnaletica amatoriale a vernice rossa in alcuni tratti
Periodo consigliato da settembre a maggio
Cartografia IGM 345 II Soriano nel Cimino
Con i bambini adatta ai bambini dai 5 anni in su

La guida

L’itinerario completo di foto, mappadescrizione dettagliata la trovi nella guida Lazio a piedi di G. Albrizio, A. Anfossi, F. Ardito, F. Belisario, R. Hallgass.

lazio a piedi