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Mese: Agosto 2018

Il Sentiero SOSAT nel cuore del Brenta

Il Sentiero SOSAT, con 70 metri di scale e circa 300 metri di corde fisse, è una parte della Ferrata delle Bocchette ed è stato realizzato dalla Sezione Operaia della Società Alpinisti Tridentini nel 1961. Eugenio Cipriani lo descrive nella guida I 50 sentieri più belli delle Dolomiti.

Ecco l’itinerario ad anello più classico e più frequentato di tutto il Brenta. Il Sentiero SOSAT vi permetterà di ammirare il cuore roccioso del gruppo, vale a dire colossi come il Crozzon di Brenta e Cima Tosa, Cima Brenta e Cima Mandron, ma anche le più “piccolette”, pur sempre arditissime, strutture rocciose degli Sfulmini (così si chiama il settore centrale del gruppo), dai Campanili Alto e Basso alla Torre di Brenta, ecc.
Siamo nel paradiso dei rocciatori, questo è certo. Però qui anche gli escursionisti se la godono, grazie alle cenge orizzontali che permettono di andare dentro e fuori da un costone roccioso ad un altro, nonché di aggirare pareti, guglie e campanili varcando le piccole forcelle rocciose, dette “Bocchette”, e di entrare nei grandi valloni semicircolari dove si annidano i rari lembi di ghiaccio rimasti (le vedrette). Questi valloni semicircolari sono le “brente”, ossia grandi scodelle, e spiegano con la loro presenza il toponimo attribuito alla catena.

In questa sede non suggeriamo la Via delle Bocchette vera e propria (per quella rimandiamo al volume Le 50 ferrate più belle delle Dolomiti, Iter Edizioni, naturalmente) ma il più facile Sentiero SOSAT, che unisce il rifugio Brentei ai rifugi Tuckett e Sella. Si tratta di un sentiero attrezzato non difficile e non acrobatico, ma pur sempre esposto e che, per essere percorso con prudenza, necessita di imbrago e dissipatore.
È un itinerario da non perdere assolutamente! Insomma, un “must” per chi vuole conoscere il Brenta. Ma non percorretelo in agosto: l’eccessiva presenza di escursionisti provenienti da ogni parte del mondo finirebbe per sminuirne la bellezza. Fatelo fuori stagione, ad esempio ai primi di ottobre. Magari non scoppierete di caldo, ma almeno godrete di silenzi impensabili a luglio e ad agosto. In meno di sette ore ve lo portate a casa e con un buon pranzo al sacco ed un thermos di the caldo non sarà un problema se doveste trovare i rifugi chiusi.

Dettagli itinerario

Quote da 1500 a 2450 m
Dislivello 900 m
Tempo complessivo 7 ore
Difficoltà EEA = Escursionistico per Esperti con Attrezzatura. Rientrano in questa categoria i sentieri e le vie ferrate da affrontare con casco, imbragatura, dissipatore, cordini e moschettoni (Set da ferrata).
Segnaletica bianco-rossa 317, 318, 323, 305B, 303
Periodo consigliato da metà giugno a metà ottobre
Punti di appoggio Rifugio Casinei, aperto dal 1° giugno ai primi di ottobre, 60 posti letto, tel. 0465.442708. Rifugio Brentei, CAI Sezione di Monza, aperto da metà giugno ai primi di ottobre, 98 posti letto, tel. 0465.441244, www.rifugiobrentei.it. Rifugi Tuckett e Sella, SAT Trento, aperto da metà giugno a fine settembre, 120 posti letto, tel. 0465.441226, www.rifugio-tuckett.it
Cartografia Tabacco foglio 053 Dolomiti di Brenta

La descrizione dettagliata dell’itinerario completa di mappa e foto è pubblicata nella guida I 50 sentieri più belli delle Dolomiti

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Eugenio Cipriani presenta “I 50 sentieri più belli delle Dolomiti”

Oggi, venerdì 3 agosto, alle ore 17 si terrà a Moena nella Sala Consiliare l’incontro con l’autore Eugenio Cipriani. La presentazione della guida I 50 sentieri più belli delle Dolomiti è a cura del Comitato Moena Eventi. Non mancate!

50 sfumature di bello

Nemmeno vacanze sulle Dolomiti all’insegna del welfare e del wellness (cioè del soccorso quasi garantito e del benessere in ogni luogo e ad ogni quota) possono darci sensazioni profonde se, avventurandoci per valli e per cime, non cercheremo di percepire attraverso i nostri sensi la bellezza in tutte quelle sfumature che la nostra cultura ha identificato sino ad oggi.
I 50 percorsi qui suggeriti sono stati scelti, quindi, proprio per essere aderenti all’aggettivo contenuto nel titolo, in funzione delle diverse sfumature di Bellezza che possono offrire. Ecco allora che, conformemente ai canoni estetici dell’edonismo umanistico, attraverseremo paesaggi idilliaci, mentre adeguandoci ai parametri del Bello razionalista del primo Illuminismo avremo modo di ammirare dettagli straordinari della superficie terrestre di cui osserveremo e impareremo la storia. In ossequio al Romanticismo ci immergeremo in paesaggi “orrendamente belli”, dove il Sublime ci stupirà fra paura e piacere. Infine, poiché siamo escursionisti del terzo millennio, avremo modo di confrontarci con paesaggi montani che potremmo definire “post-moderni”, quindi pesantemente (e non sempre felicemente) contrassegnati dall’intervento dell’uomo e di fronte ai quali ciascuno sarà libero di dare il giudizio che sente più consono.
Insomma, cinquanta itinerari per tutti i gusti, spero.
Certamente cinquanta itinerari attraverso la Bellezza, qualunque essa sia. Perché su di una cosa non si può discutere: le Dolomiti sono montagne bellissime. Se non addirittura, come sostiene qualcuno, le montagne più belle del mondo.

Il resto della storia lo trovate nelle pagine della guida I 50 sentieri più belli delle Dolomiti

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Il Rifugio Torre di Pisa e la Forcella dei Camosci

Uno degli itinerari da non perdere in Val di Fiemme è l’escursione che porta al rifugio Torre di Pisa nel gruppo del Latemar. Eugenio Cipriani lo descrive nella guida I 50 sentieri più belli delle Dolomiti.

Pochi lo sanno, ma ai piedi del Latemar è stata scritta una delle più singolari pagine della storia della geologia.
Tre i protagonisti: un oscuro “ispettore montanistico”, il conte vicentino Giuseppe Marzari Pencati; un “barone” universitario la cui parola era considerata verità assoluta, il tedesco Leopold Von Buch; un rappresentate della nuova ricerca scientifica, ovvero il viaggiatore, naturalista, esploratore e geologo, Alexander Von Humboldt, lui pure tedesco. Oggetto del contendere: la datazione delle rocce della località Pian dei Canzocoli vicina a Predazzo, dove nel 1819 Marzari Pencati scopre la presenza di una diorite sovrapposta a rocce sedimentarie. Cosa inaudita a quei tempi! Le rocce fondamentali (cioè quelle vulcaniche o comunque di origine endogena), per definizione dovevano stare sotto alle rocce sedimentarie, non sopra.

Così stabiliva la teoria geologica nettunista secondo cui tutte le rocce avevano origine marina e della quale Von Buch era il portavoce. Teoria che si sposava perfettamente al libro della Genesi e a quel Diluvio Universale che giustificava la presenza di fossili nelle rocce sedimentarie. Von Buch, sentita la notizia, andò ai Canzocoli e, pur di non dare ragione ad un oscuro “ispettore montanistico”, negò l’evidenza.

Dopo qualche tempo, però, Alexander Von Humboldt, diventato luminare delle scienze naturali, visitò a sua volta i Canzocoli e confermò la scoperta di Marzari Pencati, che rappresentò un decisivo passo avanti nella comprensione della storia della Terra ed una rivincita per il gentiluomo vicentino.

rifugio Torre di Pisa

Dettagli itinerario

Effettueremo un giro ad anello fra i “merletti” calcarei di cui è composto il Latemar, la montagna più “fragile”, ma forse anche più suggestiva, di tutte le Dolomiti occidentali. Non ci sono passaggi difficili in questo anello, ma bisogna avere piede fermo, allenamento e dimestichezza con i ghiaioni. Bambini sì, ma solo se grandicelli e sempre sott’occhio.

Quote da 1990 a 2671 m
Dislivello 750 m
Tempo complessivo 5.30 ore
Difficoltà EE
Segnaletica bianco-rossa 521, 516, 18, 23
Periodo consigliato da metà giugno a fine settembre
Punti di appoggio Malga Ganischger, aperta da metà giugno a metà ottobre, solo ristoro, tel. 328.2259537, www. ganischgeralm.com. Rifugio Passo Feudo, aperto da metà giugno a metà ottobre, solo ristoro, tel. 347.9919582. Rifugio Torre di Pisa, aperto da metà giugno a metà ottobre, 36 posti letto, tel. 348.3645379, www. rifugiotorredipisa.it. Malga Mayrl, aperta dai primi di giugno ai primi di ottobre, solo ristoro, tel. 333.6234245, www.mayrl-alm.com
Cartografia Tabacco foglio 014 Val di Fiemme – Lagorai – Latemar

La descrizione dettagliata dell’itinerario completa di mappa e foto è pubblicata nella nuova guida I 50 sentieri più belli delle Dolomiti

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