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Mese: Ottobre 2016

Iter Edizioni a Montagne in città 2016

8-11 novembre sono le date da segnare in agenda! Torna infatti “Montagne in città”, quattro giorni ricchi di incontri, proiezioni, racconti che ruotano intorno al mondo della montagna. Iter Edizioni sarà presente con uno stand per tutta la durata del Festival.

Dopo 10 anni torna finalmente a Roma un Festival della Montagna e noi siamo ben felici di prendervi parte. Un’opportunità importante per avvicinare alla città un mondo diverso, ma per nulla inconciliabile.
Un’occasione per accogliere gli appassionati di questo settore e permettere a chi ne è estraneo di conoscerlo più a fondo. Ampio spazio verrà dato al dialogo, alla narrazione e al confronto attraverso appuntamenti dedicati, film e documentari. I titoli delle pellicole sono di notevole interesse, grazie anche alla collaborazione del Trento Film Festival 365.
Tra i vari ospiti anche Stefano Ardito, autore di molte guide edite da Iter Edizioni.

Vi aspettiamo presso l’Auditorium del Seraphicum in via del Serafico 1, Roma. La manifestazione si svolgerà da martedì 8 a venerdì 11 novembre, dalle 19 alle 23. Potete consultare il programma completo della manifestazione al link: www.montagneincitta.it

La manifestazione è patrocininata dalle Sezioni Cai di Roma, Frascati, Rieti, Frosinone e Palestrina.

Escursioni d’autunno: cosa fare in caso di pioggia e temporali

Escursionisticamente parlando, l’autunno è tra le stagioni più belle per andare in montagna. Le tonalità dei boschi raggiungono intensità di ineguagliabile fascino, e il cielo assume infinite sfumature di colore. Ma attenzione perché le nubi possono rappresentare un problema e farci affrontare un temporale in montagna. Come affrontare un’escursione autunnale? Ecco i nostri consigli.

Chi di noi va in montagna munito di un altimetro-barometro? Probabilmente in pochi. Eppure si tratta di un prezioso strumento che misura l’altitudine esatta in cui ci si trova e indica le variazioni della pressione atmosferica. Quando ci segnala un repentino abbassamento della pressione ci dobbiamo aspettare a breve una perturbazione.
Anche in autunno, gli agenti atmosferici che possono procurare insidie agli escursionisti sono la pioggia e il temporale. Impariamo dunque un corretto comportamento in caso di maltempo in montagna.

La pioggia

La pioggia innanzitutto ci inzuppa e ci infreddolisce se non si è muniti di abbigliamento caldo e impermeabile. Alcuni escursionisti utilizzano la mantellina in nylon, il “poncho”, che volendo ripara anche lo zaino. Questa soluzione però finisce per far sudare molto in quanto il nylon non è affatto traspirante. Sicuramente migliore (e anche costoso!) è l’abbigliamento in Goretex o in altre membrane impermeabili e traspiranti. Ad ogni modo, qualunque sia la qualità della nostra attrezzatura, è sempre bene avere un cambio da lasciare in macchina e utilizzare al ritorno o da portare nello zaino, in questo caso riposto all’interno di un sacchetto di plastica per evitare che si bagni.
Inoltre con la pioggia è elevato il rischio di scivolare, con conseguenze più o meno serie. Le argille e alcuni tipi di roccia, bagnandosi, possono farci slittare con facilità. Molto scivolose se bagnate sono anche le radici, su cui spesso ci imbattiamo camminando sui sentieri boschivi.

temporale in montagna

Il temporale in montagna

Per un violento temporale, oltre agli inconvenienti comuni con la pioggia su descritti, il pericolo più importante è rappresentato dai fulmini. I temporali si manifestano più frequentemente nel pomeriggio, per cui è preferibile iniziare l’escursione la mattina presto.
Il fulmine si imbatte sull’ostacolo più vicino, quindi più l’oggetto è alto, più è a rischio. Evitare quindi di restare in cresta a meno che non sia ancor più pericoloso scendere di quota a causa delle mutate condizioni meteorologiche. In tal caso è consigliabile di sedersi sullo zaino, poggiandovi anche i piedi per isolarsi dal terreno.
Assolutamente da evitare in caso di fulmini è stare nelle vicinanze di pareti rocciose, alberi, vie ferrate e oggetti metallici. Come guai a ripararsi nelle grotte o cavità per il pericolo di inondazioni improvvise che possono condurre il fulmine sino a voi.

In autunno come in qualsiasi stagione, la nostra più forte raccomandazione resta questa: prima di iniziare un’escursione, è fondamentale controllare le condizioni meteorologiche accuratamente in modo da evitare l’uscita se il meteo è del tutto sfavorevole, o di prepararsi al meglio ad eventuali insidie. Consigliamo di verificare su siti internet e fonti attendibili. Inoltre è importantissimo preparare con cura l’escursione per muoversi ne territorio senza difficoltà durante il percorso, consultando delle valide guide escursionistichemappe in scala 1:25.000.

Trovate altri approfondimenti su cosa fare in caso di nebbia e vento.

foto © Matteo Mazzali

Tutto il fascino della neve con la nuova guida Le 50 ciaspolate più belle d’Abruzzo

In uscita a metà novembre la nuovissima guida dedicata agli appassionati della montagna invernale: Le 50 ciaspolate più belle d’Abruzzo di Stefano Ardito e Angelo Monti raccontate con tanta passione ed entusiasmo dai due autori.

Camminare d’inverno con le ciaspole fra le montagne abruzzesi significa immergersi in un mondo candido e ovattato, fatto di silenzi profondi e incantevoli vedute. Significa riscoprire passo dopo passo quel contatto intenso con la natura di cui l’uomo ha da sempre un innato bisogno, ma che raramente riesce ad appagare.
Le ciaspole sono un’invenzione del lontano passato, riscoperta e aggiornata in anni recenti, che sembra avere un futuro assicurato. Leggere e robuste, possono essere usate da tutti, con ogni tipo di neve. Ma questa facilità d’uso non deve indurre a imprudenze. La conoscenza del terreno di gioco e la stabilità dei pendii innevati sono fattori determinanti per muoversi in sicurezza sul terreno invernale e, come tutte le cose, si imparano con l’esperienza e il tempo.
Le motivazioni di un’escursione invernale con le ciaspole sono principalmente la ricerca di un ambiente innevato, intatto e severo in cui vivere a stretto contatto con le grandi forze della natura (il sole, il vento, le nuvole, il gelo), entrare nel silenzio della solitudine, e assaporare così una dimensione interiore più matura e completa. Mettere alla prova le proprie capacità tecniche e psicologiche, sperimentando a fondo l’avventura.

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Ma c’è soprattutto il desiderio di salire in quota, di elevarsi al di sopra della quotidianità, di spaziare con lo sguardo verso orizzonti infiniti, di sondare con gli occhi e con la mente quelle meraviglie del Creato, che è impossibile intravvedere vivendo immersi in una realtà metropolitana.
C’è in ultimo la ricerca di una felicità che derivi non dalla competizione ma dalla contemplazione. Tutto questo si può trovare fra le montagne dell’Appennino abruzzese che nei secoli hanno affascinato eremiti, pastori, studiosi della natura. E, in ultimo, escursionisti e alpinisti.
È proprio d’inverno, quando le bianche e silenziose vette emergono dalle dense nebbie adagiate sulle pianure, che si creano visioni magiche, inaspettate, ai confini dell’immaginario, spettacoli che suscitano un intenso richiamo. È il momento di mettere le ciaspole ai piedi e di addentrarsi nei boschi che brillano con luccichii di gemme sfolgoranti, andando alla scoperta dell’anima dell’Appennino.

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Testo e foto di Angelo Monti

La guida

itinerari ciaspolate Abruzzo

Mega Resort ai Piani di Pezza: l’intervento di Claudio Arbore

Claudio Arbore, alpinista, geografo ed esperto di cooperazione internazionale interviene sulla questione inerente i progetti edilizi che investono i Piani di Pezza: 10 hotel, 168 appartamenti, 150 chilometri di piste, 70 tra caffè e ristoranti. Lo avremo ospite stasera 7 ottobre da RRTrek, in occasione della presentazione della guida “Sentieri nel Parco Sirente-Velino” ma, prima di ascoltarlo, abbiamo deciso di “ospitare” qui il suo intervento.

Ecco cosa scrive per noi:

Questa nuova guida ai Sentieri nel Parco Sirente-Velino di Stefano Ardito arriva alle stampe in uno dei momenti più difficili per la conservazione di queste grandi montagne abruzzesi. Nuove e al tempo stesso antiche minacce sembrano tornare ad abbattersi sui boschi e sugli altipiani di uno dei parchi più belli dell’Italia peninsulare. Minacce che sanno di antico perché ripropongono modelli di sviluppo anacronistici che credevamo di esserci lasciati ormai alle spalle trent’anni fa. Progetti che prevedono cittadelle della neve con mega resort, nuovi impianti e piste da sci, collegamenti tra stazioni invernali, villette a schiera. Ritorna insomma dopo 30 anni la cosiddetta “valorizzazione turistica”, dove l’unico valore contemplato è quello del conto economico, attraverso la perpetuazione di un modello redistributivo che privatizza gli utili e rende pubbliche le perdite, con costi sociali ed ambientali notevolissimi.

Dopo anni di discussioni viene infatti finanziato nella scorsa primavera con 12,8 milioni di euro attraverso il Masterplan per l’Abruzzo del governo Renzi, l’ampliamento dei bacini sciistici dei comprensori di Ovindoli e Campo Felice e viene definito “strategico” per lo sviluppo del turismo, in altra delibera della Regione, il collegamento impiantistico tra le due stazioni. Viene altresì finanziato con 1 milione di euro uno stadio del fondo ai Piani di Pezza, con relativi spalti, lago e impianto di innevamento artificiale. Segue dopo qualche mese l’approvazione del comune di Rocca di Mezzo alla lottizzazione per nuove unità residenziali di 22.000 metri quadrati e 10.000 metri cubi di edificato in pieno parco. Con un tempismo e una convergenza d’intenti sorprendenti, sempre nella scorsa primavera, l’assessore ai parchi della Regione Abruzzo apre ad una ridefinizione dei perimetri dell’area protetta “per farlo diventare un vero parco” afferma. Nelle stesse settimane dalle attività di ricerca e denuncia di “Allerta Pezza”, un gruppo di sensibilizzazione nato online sulla scorta di tutte queste vicende, salta fuori un mega progetto “di valorizzazione” per la realizzazione di una cittadella della neve ai Piani di Pezza, con resort, hotel, appartamenti e ristoranti che una società d’investimenti con sede a Ginevra, ma operante con fondi russi, lancia sul mercato degli investitori.

Sulle prime è un rincorrersi di smentite, puntando sull’inverosimilità del progetto, si parla di un fake, di Disneyland… poi arrivano le prime ammissioni: gli investitori russi avevano preso contatto con i sindaci e gli amministratori locali. Si erano recati più volte negli ultimi mesi sui luoghi interessati. Avevano realizzato un business plan dettagliatissimo con valutazioni d’impatto economico e sociale. Ma gli amministratori abruzzesi che precipitevoli(ssimevolmente) indicono una conferenza stampa per chiarire, chiudono con un sostanziale “state tranquilli, era solo uno scherzo…”.

Ma chi ha a cuore queste montagne non può restare tranquillo, perché scherzando, lo sappiamo, Pulcinella diceva la verità.

Claudio Arbore

 

Il 23 ottobre una giornata in compagnia di Stefano Ardito al Rifugio Forestale del Monte Artemisio

In programma per il 23 ottobre una piacevole giornata autunnale presso il Rifugio Forestale del Monte Artemisio – Velletri!

Il CAI Sezione di Velletri e l’associazione ATS Natura Matura ospitano presso il Rifugio Forestale del Monte Artemisio la presentazione della guida Sentieri nel Parco Sirente-Velino con l’autore Stefano Ardito. Il volume è dedicato agli straordinari sentieri dei due imponenti massicci che si alzano nel cuore delle montagne d’Abruzzo, e che si affacciano verso il Lazio con il Lago della Duchessa e le vette che lo circondano.

Il programma della giornata prevede l’appuntamento alle ore 9,30 presso il rifugio, per poi dare il via ad una escursione al Maschio D’Ariano. Al ritorno sosta al rifugio per la presentazione della guida e poi spostamento per un pranzo in compagnia presso il ristorante Il Ciliegio di Velletri.
La durata delle attività è di circa 6 ore, con un livello di difficoltà T; sono dunque invitati a partecipare anche i meno esperti e i più piccoli: il percorso sarà stimolante ma non arduo, perfetto per trascorrere una bella giornata a contatto con la natura. La quota di iscrizione (15 euro) e la prenotazione sono obbligatorie. Parte del ricavato verrà destinata alla riqualificazione dell’area del Rifugio Forestale del Monte Artemisio.

INFO PRATICHE
Difficoltà: T
Durata delle attività 6 ore circa
Costo di partecipazione € 15 con prenotazione obbligatoria
Ora e luogo dell’appuntamento ore 9,30 al Rifugio Forestale del Monte Artemisio
Abbigliamento comodo/scarpe da ginnastica
Accessibilità e fruibilità dell’iniziativa anche a bambini accompagnati
Referente Emiliano Cupellaro 347.4136591

Vi aspettiamo!